La chiesetta rupestre di San Michele è stata gremita di visitatori per ammirare il sito archeologico restaurato. Per l’occasione della festività dei Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele è stata celebrata la Messa da don Nunzio Falcicchio, responsabile dei beni culturali della nostra diocesi e della Puglia. Negli anni del 1960 il rito religioso si celebrava quando vi era la tradizione dei ciclisti che andavano in pellegrinaggio alla grotta di san Michele del monte Gargano.Tornavano dopo alcuni giorni con le biciclette addobbate di penne e bandierine multicolori mostrando il loro arrivo per le vie della città.
Nella piccola grotta di Altamura essi avevano pregato per il successo dell’impresa, ma era anche il momento di mantenere vivo il ricordo della antica sede appartenuta ai monaci greci dell’ordine di san Basilio, esistita dal decimo secolo.
Il primo altare, più antico, manifesta l’origine ortodossa bizantina, testimoniata dalla nicchia sopra l’altare, che raffigura l’immagine di Cristo Pantocratore con le iniziali e il libro del Vangelo con le lettere in greco, circondato dalla Santa Madre Vergine e da san Giovanni. La popolazione cattolica e greca di Altamura federiciana frequentava la chiesa isolata in aperta campagna. Dal tabernacolo conservato si deduce la conservazione dell’Eucarestia per la celebrazione frequente dal secolo XIII in poi.
Per i fedeli latini fu costruito un secondo altare, meglio conservato, con le immagini dei santi romani che venerano san Michele mentre uccide satana. Il diacono san Lorenzo con la graticola, segno del martirio, e forse san Alessandro martire nel 303, militare romano, oppure san Donato martire del 362, vescovo,( La difficoltà della pittura causa il dubbio). Due grosse colonne, che sostengono il soffitto, riportano due immagini di santi. Una raffigura san Dionigi martire vescovo di Lutezia, odierna Parigi, nella Gallia romana, morto nel 250 d.C., Patrono dell’attuale capitale, venerato nella basilica di san Denis.
La seconda raffigura san Nicola, vescovo greco di Myra, nato nel 270 e morto il 6 dicembre 343, le cui reliquie furono traslate da 62 marinai baresi nel 1087. Patrono di Bari è diventato san Nicola di Bari, venerato dalla Chiesa cattolica e ortodossa. Altamura lo venera fin dalla sua nascita per la comunità greca che dedicò la sua maggiore chiesa a san Nicola, la cui statua è ancora onorata.
La venerazione di san Nicola si estende nella grotta di san Michele. Riportare il culto micaelico della chiesa rupestre, ogni tanto, non limita quello quotidiano che si attua di fronte alla Cattedrale. E’ importante mantenere le radici della nostra fede per tramandarle alle nuove generazioni.
Vincenzo Basile