Dopo aver parlato per diverso tempo di mestieri scomparsi voglio iniziare a parlare di tanti oggetti ormai scomparsi relativi a questi mestieri. Vorrei iniziare a parlare del mestiere più antico di Altamura, il contadino (U zappatàurə) e il mezzo di trasporto più comune usato da questo lavoratore per spostarsi dal paese in campagna, il carro agricolo, (u trainə).
U trainə il carro agricolo: mezzo usato per il trasporto di merci e persone. Era aggiogato ad uno o due cavalli o muli.
U pualiddə il paletto: oggetto di legno lungo intorno a mezzo metro che, inserito nella parte posteriore e anteriore del carro, era usato come ferma carico; veniva usato anche per battere il grano
La təchettə la targhetta, in alluminio fissata sul carro e corrispondente all’attuale bollo e targa dell’auto.
U vəlanzinə il bilancino veniva agganciato al carro quando c’era la necessità di farlo tirare da due o tre muli; serviva anche per agganciare i vari tipi di aratro agli animali.
L’ozzə ilpiolo, asta di legno corta (15-20 cm): usata per aggiogare il mulo al carro; veniva inserito tra la stanga ed i pəsckelə (parte dei finimenti); a volte erano
U nguandə il cerchione di ferro: parte esterna della ruota del carro, messa per garantire maggiore durata alla ruota
La rotə du trainə la ruota del carro, molto grande, era fissata al mozzo il quale reggeva l’asse.
La təstetə il mozzo della ruota: parte centrale a cui sono collegati i raggi della ruota e l’asse del carro
L’assə du trainə l’asse del carro, sbarra di ferro fissata sotto il carro in cui si inserivano le ruote
U strattorə l’estrattore, strumento per estrarre le ruote dal carro
La rotə də la sciarrettə la ruota del calesse
La rotə du carrəttounə la ruota del carrettone* (e, nella forma più leggera, del carretto di piccole dimensioni)
La sciarrettə il calesse: mezzo usato per il trasporto di persone
U lamberə la lanterna veniva appesa sotto il carro durante gli spostamenti serali e notturni
U staffòunə la staffa, predellino usato per salire sul carro
I scarpə pu mulə le scarpe per il mulo, di gomma, venivano messe all’animale quando si entrava in paese per non farlo scivolare
La strigghjə la striglia serviva a strigliare il mulo o il cavallo
La mangiataurə la mangiatoia, serviva a far mangiare l’animale; nelle case era fatta di muratura
U pusulə il paracarro, elemento di pietra disposto a lato della carreggiata
stradale oppure ai lati di ingressi carrabili o intorno ad opere monumentali per protezione e segnalazione. I pusulә (pietre coniche alte intorno a un metro) si mettevano agli angoli delle vie del centro storico per evitare che i carri con i loro assi logorassero i palazzi. A volte erano messi anche al centro della strada come nella stradina fra il Caffé Ronchi e la Cattedrale (l’archə də la Chjisə Rannə)
U trainirrə a tre rètənə il carrettiere a tre redini, che guidava un carro tirato da tre muli. (Foto del 1939 di Nicola Dileone, famoso trainirrə degli anni 40)Il sogno di ogni carrettiere era di possedere la rètəna senə, cioè un carro trainato da tre cavalli, (vedi foto) ma non era facile raggiungerequesto obiettivo
Vito Ciccimarra
Lillino Calia