LA DENUNCIA DEL COMITATO TUTELA DELLA SALUTE E DELL’AMBIENTE.
Il 22 settembre, a un mese dalla richiesta, finalmente siamo stati ricevuti dal Sindaco Vitantonio Petronella. Un incontro brevissimo e informale. Abbiamo in 30’, sottoposto all’attenzione il ruolo importante dell’associazionismo, che vive direttamente i problemi della città, nel rapporto con L’Ente e gli indirizzi risolutivi di molti problemi che potrebbe dare allo stesso. Come Comitato non siamo riconosciuti, perché lo Statuto comunale non lo prevede e va modificato. In una situazione di crisi della politica e del voto e quindi del rapporto con le istituzioni, creare condizioni e stimoli per far nascere comitati che diventerebbero i gestori e i guardiani dei quartieri e far crescere l’associazionismo, realizzerebbe quel percorso di democratizzazione del territorio, tanto caro al padre della psichiatria italiana Franco Basaglia. E’ possibile realizzare questi spazi democratici, che complice anche la globalizzazione e il potere economico che soverchia sempre di più la politica, si riducono sempre di più. L’altro problema che è stato sottoposto all’attenzione è il bagno pubblico che non è stato previsto nel progetto ristrutturazione della villa comunale. Il progetto ci è stato detto non lo prevedeva e non si può modificare perché è un PNRR. Il servizio era stato previsto prima nello spazio sportivo della scuola media Pacelli e poi presso il Margherita di Savoia su via Garibaldi. Il bagno pubblico la Villa comunale l’ha sempre avuto non è chiaro perché chi l’ha progettato non l’ha previsto e non puo’ prevedere una variante, dal momento che abbiamo notato uno sbancamento in una scalinata. Il marciapiede molto largo, oltre a sottrarre il già esiguo verde, alla stessa stregua delle scalinate di cemento, ha ridotto gli spazi di parcheggio in una città, la cui carenza è cronica.
Secondo problema la discarica “le Lamie”. Il Consiglio Comunale ci ha fornito un quadro la cui definizione non è chiara e convincente. C’è un contenzioso tra il Comune e i gestori della ex discarica, con eventuali controricorsi sul tema di chi deve sostenere i costi della messa in sicurezza prima e poi della bonifica. Quello che continua a colpirci è l’assenza delle istituzioni deputate al controllo prima e successivamente alla prevenzione dei danni all’ambiente. Aldilà della disponibilità assicurata dal dirigente ing. Giampiero di Lella del Servizio tutela e valorizzazione dell’ambiente della Città Metropolitana tradotta successivamente in un comunicato del 22 luglio scorso, inviato alle diverse istituzioni(Comune, ARPA Puglia, Regione Puglia, ASLBA, Tribunale di Bari procedura fallimentare TRADECO e proprietari dei terreni adiacenti aalla discarica) nel quale si chiedono informazioni, sulle misure di prevenzione messe in atto, elementi e documenti che possano definire il quadro ambientale del sito entro 30 giorni, non si è sbilanciata, pur essendo l’istituzione di massima responsabilità. Ma quello che colpisce ancora di più, non è solo la mancata risposta delle istituzioni coinvolte, ma la totale assenza dell’ARPA che è l’agenzia regionale deputata alla prevenzione e alla protezione ambientale. Dalla missiva si evince che gli ultimi dati forniti dall’Agenzia, risalgono al 20/07/21, ovvero a più di due anni fa, dai quali si palesano i superamenti rispetto ai valori del CSC (Concentrazione soglia di contaminazione nel suolo) di Manganese, Ferro, Nichel, Benzene, che certamente non sono sostanze benefiche.
Chi dice che è allarmismo, quando si parla di rischio “bomba biologica”, non conosce, la storia di quella discarica, di tutto quello che è stato scaricato da tutta Italia, senza controllo di quelle istituzioni da sempre assenti. Non conosce i tempi di abbandono, compresi gli ultimi dall’ultima data delle analisi e le due ordinanze sindacali che vietavano di raccogliere prodotti nei terreni circostanti, a meno di 500 metri dalla discarica. Il “Comitato” fortemente preoccupato di eventuali rischi ambientali, chiede che venga convocata la conferenza dei servizi, per definire cosa fare e con quali risorse, ne faccia richiesta direttamente il Comune tramite il Sindaco e che quest’ultimo chieda all’Arpa di avviare la caratterizzazione necessaria a conoscere lo stato di contaminazione dei terreni. Per la rigenerazione(termine eufemistico in questo caso) di via Manzoni, siamo molto perplessi del progetto, mai nessun confronto è stato organizzato dalla precedente giunta e ci auguriamo che si possa fare e soprattutto sulla riorganizzazione del mercato e della futura destinazione, come da delibera della Commissaria ci sia un confronto anche con i residenti.
IL COMITATO PER LA TUTELA SALUTE E AMBIENTE