Laudate Deum voci e testimonianze sulla crisi climatica. E’ l’esortazione apostolica di Papa Francesco che va a specificare e completare l’Enciclica del 2015 “Laudato Sì” ed è stata pubblicata il 4 ottobre nel giorno della festa di S. Francesco, è un documento formato da sei capitoli, 73 paragrafi e rappresenta proprio il grido del Santo padre per una risposta alla crisi climatica. Un problema sociale globale strettamente connesso alla dignità della vita umana. Così il Papa definisce il cambiamento climatico i cui effetti si ripercuoteranno sulla vita di tutti. Nel documento indirizzato a tutte le persone di buona volontà, alle quali chiede di intervenire prima che sia troppo tardi, il Pontefice analizza la situazione, ricordando che una ridotta percentuale della popolazione mondiale, inquina il 50% in più di quella popolazione più povera, è una denuncia senza appello. Milioni di persone sono senza lavoro a causa dell’emergenza climatica, mentre al contrario le diverse forme di energia rinnovabile, se ben gestite, possono generare occupazione in diversi ambiti. Il fenomeno della crisi ambientale non è per il Papa un fenomeno di competenza solo delle grandi potenze economiche, ma richiede una visione molto più ampia della situazione. Dura è la critica nelle pagine dell’Esortazione rivolta al paradigma tecnocratico e alla falsa informazione che fa dire al Pontefice, che ci sono stati momenti della storia in cui l’ammirazione per il progresso non ha permesso all’umanità di rendersi conto dell’orrore dei suoi effetti.
L’origine umana del cambiamento climatico non può più essere messo in discussione, è venuto meno, scrive ancora il Papa, il rapporto armonioso tra uomo e ambiente distrutto da un approccio tecnocratico, che ha trasformato il mondo che ci circonda in oggetto di sfruttamento sfrenato. Il documento è anche una risposta alle opinioni sprezzanti e anche irragionevoli, afferma il Papa, formulati anche da esponenti della chiesa. Se le grandi potenze economiche sono indifferenti alla grande crisi ambientale con la complicità della falsa informazione, occorre attuare nuove procedure per il processo decisionale, mettere in atto spazi di consultazione arbitrato, senza ricorrere ad istituzioni capaci di preservare solo i diritti dei più forti. Il pontefice pur riconoscendo che non sono stati fatti passi consistenti nelle conferenze sul clima, confida sulla COP 28 in programma a Dubai, punto di svolta per una decisa accelerazione della transizione energetica. E’ necessario un cambiamento nello stile di vita del modello occidentale, ci si salva tutti insieme, per questo è fondamentale l’impegno di tutti, che per il credente è dato dalla Fede Cristiana. L’Uomo che si sostituisce a Dio è il peggior pericolo di se stesso.
Michele Lospalluto