La rassegna internazionale di musica “World” in questa edizione, ha allargato i luoghi nei quali si sono tenuti i concerti, ma anche i linguaggi musicali provenienti dai diversi angoli del mondo. Sono stati coinvolti diversi comuni, Altamura, Minervino Murge, Santeramo in Colle e Terlizzi, come pure diverse istituzioni, dalla Regione Puglia, al Parco Nazionale dell’Alta Murgia, fino al Murgeo Park (Geo eventi del Parco) per il sostegno e il supporto nella logistica e nell’organizzazione. I luoghi nei quali si sono tenuti i concerti sono stati le masserie del nostro territorio, beni culturali da tutelare e beni caratteristici della nostra Regione. La “Dimora Cagnazzi”, “Jazzo Corte Cicero”, “Masseria Malerba”, “Masseria Castelli”, Masseria Agriturismo Madonna dell’Assunta”, “Masseria La Guardiola”,”Agriturismo Posta Mangieri”, “Stabilimento De Laurentis” e fatto eccezionale la “chiesa della Madonna del Rosario” di Terlizzi. Sono stati questi i luoghi che si sono aperti agli eventi musicali, per far conoscere le strutture e la loro storia e per instaurare un rapporto stretto tra territorio e musica, la quale con i suoi suoni e canti rappresenta quella biodiversità da tutelare, in quanto ricchezza di quei luoghi. Queste politiche culturali dei territori e delle comunità sono il grande supporto ad un turismo consapevole, dove gli eventi musicali, i festival, diventano luoghi di confronto tra linguaggi sonori e parlati, diversi e la musica un linguaggio universale che ha il compito di unire i popoli, le diversità, per creare ponti e non muri.
La “Rete Italiana della World Music” che ha come presidente il prof. Filippo Giordano docente di economia aziendale presso l’Università LUMSA di Roma, nata lo scorso anno ha posto come obiettivo primario il rapporto tra musica e territorio e sua tutela e il riconoscimento della “World Music Italiana” come patrimonio culturale del nostro paese. Alla riuscita della rassegna-festival hanno contribuito nella fase organizzativa e gestionale i giovani volontari e a migliore la qualità nella diversità dei “generi”, la “Pomodori Music” con autori americani e la “Xilema Musica” con autori brasiliani, che ne hanno arricchito i linguaggi musicali e cantati. La partecipazione è stata più alta e qualificata, in questa edizione, con la presenza di un alto numero di spettatori provenienti dai diversi comuni vicini. La musica con i festival, non devono essere considerati solo degli attrattori e intrattenitori, è un errore imperdonabile. Devono essere considerati spazi dei luoghi dei suoni legati a quel territorio, per conoscerlo nella sua storia e nei beni che ne fanno parte e che si confronta con i suoni e i linguaggi musicali e cultuali provenienti da altri paesi. Questo percorso è fondamentale per far conoscere e prendere consapevolezza della difesa e salvaguardia dei territori e dei patrimoni che li rappresentano, perché la musica risuona con gli elementi del territorio, lo stesso territorio diventa musica. Certo si può e si deve fare di più. Questo patrimonio di esperienza, sono 22 anni, deve diventare patrimonio riconosciuto a tutti gli effetti dalle istituzioni del territorio, ma deve allargarsi e coinvolgere i territori vicini, per costruire un rapporto di rete tra musica, cultura, territorio e turismo.
Michele Lospalluto