Hiroshima e Nagasaki
Riconoscere la voce interiore è il primo passo,
immaginare di quanta brutalità è capace l’uomo
da quando ha imparato a lanciare il sasso.
Incurante se: “chi è senza peccato lanci per primo la pietra”,
unica cosa che conosce bene è la faretra.
Pronto sempre a lanciare, buttare e sganciare,
consapevole del danno che potrà procurare.
Non so se brucia la coscienza dell’occidente,
sapendo costantemente di sapere che mente,
con la scusa di difendere una democrazia inesistente,
che è sempre pronto a far la guerra
fregandosene di distruggere la terra.
Un vecchio con un bambino,
tra Nagasaki e Hiroshima ripercorre la terra
un tempo serena e florida,
ma che con le armi, dietro la scusa della pace,
ha reso inutile e arida.
Non serve più la lacrima che bagna ancor oggi il suo viso,
ci vuol ben altro che una rivoluzione per cambiar il cammino.
A ciascuno un mea culpa di responsabilità per ciò che siamo,
il cambiamento è qui e ora, a portata di mano,
altrimenti, tutto sarà stato vano.
Su la testa gente, guardatevi intorno,
fermiamo le tante “carneficine”,
e una volta per tutte cambiamo in meglio
questo meraviglioso mondo!
Buon ascolto
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