BUONA PARTECIPAZIONE DI PUBBLICO. BLOCCARE IL PREZZO DEL PANE, GARANTIRNE LA QUALITA’ CON LA DIFESA DEL DOP E’ QUANTO EMERSO DAL DIBATTITO.
La conferenza dibattito sul prezzo del pane presentata da Michele Micunco della Confconsumatori, Michele Lospalluto redattore di Altamura in Dialogo, Giuseppe Barile panificatore, Giacomo Scalere componente direttivo Algramà e Vito Giordano direttore di Radio Altamura Uno, è stata partecipata, la sala Giorgio dell’ABMC era gremita. Gli altamurani quando si discute di pane del suo prezzo, della sua qualità non mancano, rappresenta la cultura, la tradizione e la storia della città. “Altamura città del pane” è il benvenuto a tutti i visitatori che si accingono ad entrare nella capitale della Murgia. In passato erano i partiti, soprattutto quelli di sinistra e le organizzazioni sindacali che si occupavano del pane non solo quando aumentava, ma anche della sua qualità con convegni e seminari e successive pubblicazioni. Alla conferenza dell’11 novembre scorso, dei rappresentanti istituzionali nemmeno l’ombra, in questi mesi in cui l’aumento del pane è stato di 0,50 €, non hanno speso né una parola, né un rigo, altrettanto hanno fatto nell’estate scorsa quando c’è stato il primo aumento.
In città i forni sono cinquanta e non tutti hanno aumentato il prezzo, infatti alcuni lo vendono a 3,50 €, altri a 2,50 € e altri addirittura a 1,50 € facendo la felicità dei turisti. Questa varietà di prezzo ha fatto dichiarare a qualcuno al dibattito, che il prezzo del pane è frutto della confusione che vige in città e soprattutto dell’assenza dell’istituzione Comune. I panificatori altamurani storicamente sono stati sempre individualisti e refrattari ad associarsi, infatti il Consorzio del pane DOP è nato a fine anni ‘80 e con grandissime difficoltà è riuscito a rimanere in piedi. Oltre all’aumento del prezzo, non giustificato, è stato sottolineato che tra i panificatori e la città, con precisione le donne della città, c’è un patto morale non scritto, che è quello di non approfittare sui guadagni, in quanto si sono appropriati della tradizione del pane altamurano mantenuta dalle donne che lo impastavano e lo hanno impastato a domicilio fino a qualche anno fa, perché i forni soprattutto a legna lo potessero infornare; né lo producevano, né lo vendevano. Altro tema che è emerso è la difesa del pane DOP nel pieno rispetto del disciplinare che prevede i grani da utilizzare con le farine e l’uso del lievito madre e non quello di birra che viene utilizzato dalla gran parte dei panificatori. Forte è stato il segnale che il pane DOP non ha nulla a che fare con il pane industriale e che la modifica del disciplinare metterebbe a rischio la stessa DOP. C’è la necessità che si facciano i controlli, non si conoscono gli organi deputati a farlo, e deve essere reso obbligatorio pesare il pane e la focaccia senza il cartone contenitore che viene venduto allo stesso prezzo. Insomma gli altamurani ritengono che il pane è ancora un bene di prima necessità, per le famiglie povere e non solo, è alimento fondamentale, che va tutelato nella sua salubrità e tradizione e che le istituzioni devono essere garante della qualità e del costo. Il dibattito si è concluso con la proposta di inviare una richiesta all’amministrazione comunale affinché si faccia promotrice di un incontro tra i protagonisti della filiera per un confronto sui temi trattati. Alcuni cittadini a fine incontro hanno chiesto ad alcuni relatori di continuare questa battaglia con un “Pane Vostro 2” per tenere informata la città.
Michele Lospalluto