L’esperienza avventurosa di Ralph Corps, soldato inglese durante la II guerra mondiale, tra la Puglia e il Nord Italia. Il pronipote, storico e scrittore, sulle orme dello zio, torna ad Altamura e Noci, dopo la visita ai luoghi della clandestinità e della Resistenza in Lombardia. Un libro racconterà la sua incredibile vicenda
Prigioniero di guerra in Puglia e partigiano in Lombardia: è l’incredibile storia di Ralph Corps, soldato dell’esercito britannico durante la seconda guerra mondiale. Una vicenda che sta ricostruendo progressivamente un suo pro nipote Malcolm Gaskill, di Cambridge, storico di professione che, dopo essere stato negli ultimi giorni nel nord Italia (a Genova, Brescia e nel veronese), per una visita ai luoghi della clandestinità dello zio e per incontrare i discendenti di chi lo aiutò e lo protesse 80 anni fa, torna ad Altamura, in provincia di Bari, a distanza di un anno dal primo viaggio. Da oggi, con il supporto dell’associazione Campo 65, proseguirà le ricerche, i sopralluoghi e gli incontri con le scuole e le comunità locali, non solo ad Altamura ma anche a Noci, in vista della pubblicazione di un libro che è in via di conclusione e si chiamerà “The Glass Mountain” (titolo provvisorio, citazione dello scrittore tedesco W.G.Sebald) nel quale si racconta la vicenda di Corps, cognato della sua nonna materna. Il militare inglese fu detenuto dal 1942 al 1943 nel Campo 65 ‘Altamura-Gravina’, in provincia di Bari, il più grande campo di prigionia in Italia di soldati delle forze alleate durante la seconda guerra mondiale. Domani (1 ottobre) incontro pubblico a Noci, lunedì e martedì Gaskill parlerà agli studenti dei licei di Altamura. Sempre lunedì conferenza stampa alle 9.30 al Liceo scientifico Federico II.
Gaskill è docente universitario emerito dell’Università della East Anglia, esperto di Basso Medioevo e prima Storia Moderna e, in particolare, studioso del fenomeno delle streghe. Ha già scritto sei libri. Fin da “Hellish Neil”, storia dell’ultima donna imprigionata per stregoneria in Gran Bretagna nel 1944 (che diventerà a breve una pellicola cinematografica), ha iniziato a seguire un secondo filone di ricerche incentrato sulla seconda guerra mondiale. Da alcuni anni ha intrapreso un percorso sulle tracce della storia avventurosa del suo antenato, non solo in Puglia ma anche nel Nord Italia. Ralph Corps, infatti, durante la detenzione nel Campo 65 ‘Altamura-Gravina’ tentò la fuga a piedi verso Brindisi, insieme al suo commilitone Charlie West, un pilota della Raf, fondatore del corpo speciale della Sas, una unità molto famosa dell’esercito britannico, anche nel dopoguerra, per le operazioni spericolate e rischiose, giungendo fino a Noci, sempre in provincia di Bari, dove, stremati e affamati, furono entrambi riacciuffati e riportati nel Campo 65. In realtà la loro meta era l’aeroporto di Brindisi dove avrebbero voluto impadronirsi di un velivolo tedesco e fuggire in Svizzera.
In seguito, a maggio del ’43, furono entrambi trasferiti in un campo di prigionia a Pian di Coreglia, vicino Chiavari, nel territorio di Genova. Successivamente, dopo l’armistizio dell’8 settembre, furono messi dai tedeschi su un treno diretto verso un campo di prigionia in Germania. Ma, dimostrando ancora una volta coraggio, mentre il convoglio era in sosta nel veronese e dopo aver sollevato alcune tavole del pavimento della carrozza, riuscirono a scappare dal treno, calandosi nella parte sottostante. Dopo un breve periodo in cui si nascosero insieme nelle campagne, West e Corps decisero di dividersi per ragioni di sicurezza: il primo raggiunse il territorio di Bergamo, il secondo si diresse verso il bresciano. Quindi, grazie alla protezione di famiglie di contadini, si aggregarono ai gruppi della Resistenza italiana al nazifascismo. Ralph, addirittura, riuscì a un certo punto a girare liberamente per la Lombardia per coordinare le azioni partigiane grazie a un “salvacondotto” falso della Repubblica sociale italiana (la Repubblica neofascista di Salò, proprio nel bresciano), recentemente ritrovato da Gaskill in Inghilterra grazie alla cugina Pauline, utilizzando il nome di Rodolfo Corpi. Entrambi, come risulta da diversi documenti, anche della intelligence britannica, da commissioni militari (sia inglesi che degli alleati) e da testimonianze delle popolazioni locali, furono molto attivi nelle azioni di lotta al nazifascismo. Solo nel 2017, grazie ai diari e ad altri documenti ritrovati, Gaskill ha cominciato a conoscere più completamente e ad approfondire l’esperienza di guerra, di prigioniero e di partigiano in Italia del suo pro-zio, che in patria prima del secondo conflitto mondiale faceva il poliziotto.
Dopo essere stato l’anno scorso ad Altamura per una serie di incontri con le scuole e la cittadinanza, la partecipazione a convegni storici e la visita al campo in cui fu detenuto il suo antenato, organizzati dall’associazione Campo 65, Malcom Gaskill, insieme a Domenico Bolognese, presidente dell’associazione, nei giorni scorsi è stato a Pian di Coreglia, vicino Chiavari, in provincia di Genova, dove sorgeva il campo di prigionia 52, nel quale Corps e West vennero trasferiti a seguito del trasferimento dalla Puglia. Nel bresciano e nel veronese hanno visitato i luoghi della clandestinità di Ralph, in particolare le fattorie e le case che lo ospitarono, e hanno incontrato storici, studiosi, ricercatori, associazioni di partigiani, direttori di archivi, oltre che i discendenti dei contadini e delle persone che lo nascosero, a rischio della propria vita, persino un bambino ritratto in una foto che lo storico ha recuperato, all’epoca 11enne, Piero Garletti, oggi novantenne. Nel veronese, hanno visitato la cascina dove Ralph e Charlie si rifugiarono dopo essere scappati dal treno mentre venivano deportati in Germania e poi il luogo dove rimasero insieme nascosti, grazie all’appoggio delle popolazioni locali, per cinque settimane prima della decisione di separarsi proprio per non dare vantaggi a tedeschi e fascisti che gli stavano dando la caccia.
Nei prossimi giorni tra Altamura, Noci e in altri luoghi della provincia, si svolgeranno alcune iniziative (visite guidate, incontri con le scuole, convegni con storici, studiosi e archeologi), sopralluoghi e ricerche sulla tentata fuga dei due soldati inglesi da Campo 65. Domani a Noci, nel sud-est barese, Malcom Gaskill e Domenico Bolognese saranno ospiti alle 18,15 nel chiostro di San Domenico, di una iniziativa organizzata dal Comitato locale delle promozioni culturali, in collaborazione con la Biblioteca “Monsignor Amatulli” e il patrocinio del Comune. L’incontro si intitola “Diario della fuga dal campo 65 di due prigionieri britannici catturati a Noci il 9 marzo 1943”. Introduzione di Vincenzo Sansonetti, del Comitato di promozione. Indirizzo di saluto di Domenico Nisi, sindaco di Noci. Interventi di Malcolm Gaskill, storico, University of East Anglia (Uk) su “Una fuga sventata. Prigionieri di guerra britannici a Noci, 1943”; Domenico Bolognese, presidente associazione Campo 65 Altamura su “Campo 65, la memoria che resta”; Josè Mottola, avvocato e saggista storico, su “Una giornata particolare. Due sottoufficiali britannici nelle mani del podestà e capoguardia a Noci”. Sempre a Noci in programma una visita ai luoghi dove i due fuggitivi furono catturati e in un convento che all’epoca era il quartier generale della Polizia. Domenica 2 ottobre si dedicheranno alla ricerca della “capanna di pietra” (probabilmente un trullo) lungo l’antica via Appia, tra Santeramo in Colle e Gioia del Colle, dove i due prigionieri si rifugiarono nel loro primo giorno di libertà dopo la fuga da Campo 65. Lunedì 3 e martedì 4 ottobre in mattinata sono in programma due incontri, rispettivamente con gli studenti del Liceo Scientifico “Federico II” (ore 10.30) e del Liceo Classico “Cagnazzi” di Altamura (ore 10). Entrambe le scuole hanno già collaborato negli anni scorsi con l’associazione Campo 65, nell’ambito di un progetto sostenuto dalla Regione Puglia, per attività di conoscenza, catalogazione, archiviazione.
Gli incontri, saranno intitolati “Salvacondotto: la Storia del Partigiano inglese Rodolfo Corpi”. A precedere il primo incontro alle 9.30 nel liceo scientifico Federico II la conferenza stampa per illustrare gli esiti di questa seconda visita di Gaskill in Italia, delle ulteriori indagini e ricerche, anche archeologiche, effettuate e per anticipare alcuni contenuti del libro. Inoltre verrà illustrato il programma completo della Rassegna “Sguardi partigiani”. Gaskill ritornerà in patria il 5 ottobre.
Gli incontri nelle scuole rientrano nella seconda edizione di “Storie dal campo”, rassegna internazionale su luoghi e memorie del Novecento organizzata dall’associazione Campo 65, quest’anno con la collaborazione con l’IPSAIC (Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea), e dedicata alla Resistenza in Italia vista dal Nord e dal Sud con convegni, seminari, incontri, musica e visita ai luoghi della memoria.
Il tema di quest’anno è “Sguardi partigiani”. Il programma continuerà a metà ottobre (14 e 15) quando si terranno un convegno, un seminario di approfondimento e una visita guidata al Campo 65 alla presenza di ricercatori, storici ed archeologi che accompagneranno gli studenti alla scoperta dell’area, dei suoi resti e delle sue memorie. L’evento è organizzato in collaborazione con le Università di Bari e di Foggia, guide abilitate e volontari Campo 65 Aps, Anpi e con la partecipazione straordinaria di Adelmo Cervi , figlio di Aldo, terzogenito dei sette fratelli Cervi fucilati dai fascisti al poligono di tiro di Reggio Emilia nel 1943. Venerdì 14 ottobre alle 20.30, al Teatro Mangiatordi di Altamura “The Gang” in concerto: tour “Ritorno al fuoco”, special guest Adelmo Cervi. Infine il 21 ottobre ultimo appuntamento con un convegno sul campo di Casale, un’altra struttura di detenzione di prigionieri (ormai scomparsa) attiva nei pressi di Altamura durante la prima guerra mondiale dove venivano rinchiusi i soldati dell’esercito austro-ungarico. Molti vi trovarono la morte a causa delle malattie, prima tra tutti la famigerata febbre “spagnola” e delle scarse condizioni igienico sanitarie. In diversi sono seppelliti nel cimitero cittadino dove è stato eretto un monumento e dove ogni anno vengono omaggiati nella ricorrenza del 2 novembre. Il convegno verterà sulla Legione rumena d’Italia che faceva parte dell’esercito austro-ungarico. La Rassegna di ottobre si inserisce nell’ambito più generale delle attività che l’associazione “Campo 65” svolge dalla sua fondazione, con lo specifico obiettivo di promuovere e far conoscere, ad un pubblico sempre più vasto, il patrimonio storico-archeologico relativo ai luoghi e alle memorie di guerra dell’Alta Murgia per creare nuove opportunità di confronto e di aggregazione sociale e istituzionale.
Malcolm Gaskill sta compiendo questo percorso insieme a Domenico Bolognese, figlio di un ufficiale italiano, partigiano in Montenegro e internato in Germania, presidente dell’associazione di Altamura (Bari) che da alcuni anni sta facendo luce, in vari modi, sulla storia del Campo 65 attraverso diverse attività, in primis la costituzione di un comitato scientifico di studi, insieme al Comune di Altamura, proprietario dell’area, una trentina di ettari sulla strada per Gravina in Puglia dove sopravvivono una dozzina di baracche in rovina (delle 80 originarie) compresa la palazzina comando. La struttura, dopo la fase in cui fu campo di detenzione di circa 9.000 prigionieri (tra i quali Ralph e Charlie) dell’esercito del Commonwealth britannico tra il 1942 e il 1943 (ma con il turn over furono forse 3 o 4 volte tanto), catturati dalle forze dell’Asse sul fronte bellico del Nord Africa e portati in Italia, fu sede nell’ultima parte del conflitto per l’addestramento di partigiani per la liberazione della Jugoslavia. Infine, nel periodo post bellico e fino ai primi anni sessanta, accolse i profughi italiani provenienti dall’Istria, dalla Dalmazia. dalla Venezia Giulia e dalle ex colonie. L’associazione Campo 65, in questi anni, ha svolto una imponente attività di catalogazione, in collaborazione con le scuole superiori e con prestigiosi enti; azioni di conoscenza, tutela, riscoperta e recupero non solo di Campo 65 ma anche di altri luoghi significativi della Memoria del ‘900; opere di salvaguardia e pulizia dei luoghi; convegni storici. Ha tenuto contatti e rapporti costanti con i parenti dei prigionieri in tutto il mondo, grazie alla rete internet, e ha svolto incessanti ricerche in archivi nazionali e internazionali, collaborando con altri ‘luoghi della memoria’ sparsi in Italia e all’estero. Ha prodotto documentari, cortometraggi, mostre, performance, spettacoli di arte e di musica; supportando ricerche archeologiche autorizzate dalla Soprintendenza. E tante altre iniziative. Ha creato, insomma, una “comunità di patrimonio” internazionale.
Malcolm Gaskill, professore emerito di Early Modern History all’Università di East Anglia (Gb) ha scritto numerosi libri tra cui “Hellish Neil”, storia dell’ultima donna imprigionata per stregoneria in Gran Bretagna nel 1944, e “The Ruin of Witches”, ultima opera edita da Penguin Allen Lane.
Pronipote di Ralph Corps prigioniero di guerra al Campo 65 e partigiano nel Nord Italia, Gaskill sarà in visita al Nord, ad Altamura e Noci per ultimare, quasi “in diretta”, grazie agli incontri e alle visite in programma, gli ultimi capitoli del suo libro che si dovrebbe chiamare “The glass mountain” (La montagna di cristallo) -The Story of a Man in War and Peace. Tra i temi del libro la memoria, la guerra, la pace e l’amicizia in un intreccio di storie, luoghi e persone che parte dal 1941 fino ad arrivare ai giorni nostri. Malcom è consapevole che non si riuscirà a ricostruire tutti i particolari e i dettagli di quelle vicende, che restano dei vuoti e che probabilmente ci vorrà ancora tempo per colmarli e che in definitiva, qualcosa bisogna lasciare all’immaginazione e all’empatia. Il libro è la narrazione di una storia personale e familiare ma in realtà c’è una meta più lontana che si vuole raggiungere: sarà anche un racconto sull’amicizia che va al di là dei confini e del tempo. Non solo quella tra Ralph e Charlie, legati da un destino comune e resistente al tempo e ai percorsi di vita, non solo quella derivante dalla gratitudine alle popolazioni locali che, con grande generosità, mettendo a rischio la propria vita, li nascosero, li protessero e li sostennero in condizioni davvero di estremo pericolo, ma anche il legame più recente tra Malcolm e Domenico e di tutta quella comunità di patrimonio che si è raccolta intorno a queste memorie. È una storia di avventura e resistenza umana. Ma è anche la storia della determinazione a difendere la libertà e combattere fino in fondo il fascismo. E, a dispetto delle divisioni, dei conflitti e del nazionalismo risorgente di quest’epoca, è anche un grande inno alla fratellanza e all’amore tra i popoli.
Il libro verrà pubblicato dalla storica casa editrice Penguin Allen Lane nel 2024.
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