L’Associazione Cultura Identità di Altamura, nella persona di Carlo Moramarco – Referente Territoriale, nei giorni scorsi, entro il termine previsto, ha inoltrato richiesta al Ministro dello Sviluppo Economico – Roma, per l’emissione di un francobollo commemorativo in onore di Luca de Samuele Cagnazzi (nato il 28.10.1764 ad Altamura e morto il 26.09.1852 a Napoli) – accademico, arciprete, deputato italiano – in occasione dei 170 anni dalla sua morte.
Di seguito si descrive una breve biografia di Luca de Samuele Cagnazzi (fonte Treccani).
Luca de Samuele Cagnazzi nacque ad Altamura il 28 ottobre 1764 da Ippolito e Livia Nesti. Orfano di padre fin dal 1767, a otto anni fu messo in collegio a Bari, per interessamento del marchese Carlo De Marco. Ne uscì nel 1779 dopo aver compiuto studi di belle lettere, geometria, logica e cronologia. Iscritto quindi alla regia università di Altamura, seguì il corso di filosofia e legge, proseguendo tuttavia per suo conto lo studio delle scienze esatte e naturali. La sua educazione si compì a Napoli, ove venne avviato allo stato ecclesiastico. Nel 1785, tornato ad Altamura, ottenne a soli ventun’anni la cattedra di matematica e fisica presso la locale università. Risalgono a questo periodo della sua vita le Istituzioni di matematica e fisica e la Teorica delle curve parallele, una memoria che gli valse la nomina a socio della R. Accademia delle Scienze di Napoli.
Nel 1786 tornò a Napoli – ove entrò nel giro degli ecclesiastici vicini alla corte – e vi rimase fino al 1790, anno in cui fu rinviato ad Altamura con la nomina a primicerio della cattedrale. Richiamato a Napoli durante l’occupazione francese del 1799, rifiutò di aderire all’invito, senza riuscire tuttavia a restare estraneo alle vicende politiche. Personaggio fra i più in vista di Altamura, fu infatti nominato dai Francesi cancelliere della municipalità; carica che accettò, ma che riuscì a ricoprire per soli otto
giorni, poiché, messo in allarme dai disordini scoppiati in Basilicata, fuggì non appena i sanfedisti del cardinale Ruffo giunsero nelle Puglie. In auge anche dopo l’occupazione francese del 1806, il Cagnazzi veniva nominato professore di economia politica e consigliere del governo per tutte le questioni attinenti l’economia e la statistica; quattro anni più tardi veniva chiamato alla direzione di due uffici della IV divisione del Ministero dell’Interno: agricoltura, commercio e statistica. Il 21 ott. 1821 fu destituito dalla carica al ministero e poi dalla cattedra universitaria.
Seguì allora un periodo di studio e di meditazione, durante il quale videro la luce opere di carattere scientifico e lo scritto teologico Precetti della morale evangelica… in ordine didascalico…(Napoli 1822).Gli scritti del Cagnazzi rivelano un vasto campo di interessi: si occupò di pedagogia, di economia e statistica, di scienze naturali, di matematica, di teologia. Conscio dell’importanza dell’istruzione per lo sviluppo politico e civile di un popolo, collocò l’istruzione primaria fra i problemi più urgenti da risolvere. Il suo pensiero pedagogico è espresso nel Saggio sopra i principali metodi di istruire i fanciulli, pubblicato a Napoli nel 1819, nel quale si mostra favorevole all’applicazione di sistemi già sperimentati anziché all’introduzione di nuovi piani di studio. Il Saggio – caratterizzato da un notevole eclettismo – non propone quindi nuove soluzioni o audaci riforme, quanto una armoniosa integrazione dei metodi di insegnamento già in uso, e fra i quali vengono particolarmente apprezzati il metodo normale, il metodo induttivo proposto dal Pestalozzi, il sistema inglese del mutuo insegnamento. Il suo spirito critico ed eminentemente pratico non gli consentì tuttavia di accettare i metodi indicati nella loro totalità. Giudicò infatti il metodo normale – consistente nel graduale passaggio dalle forme grafiche più elementari alla lettera alfabetica – più adatto agli adulti che non ai fanciulli per lo scarso ricorso alle facoltà immaginative di questi. Quanto al metodo intuitivo, pur riconoscendone il valore, ritenne che, per la continua attenzione richiesta al fanciullo, potesse causare uno stato di tensione psichica e fisica tale da comprometterne, a lungo andare, l’equilibrio. Benché inadatto al temperamento meridionale, e quindi inapplicabile nel caso concreto, si mostrò nel complesso più favorevole alla diffusione del metodo inglese, che per mezzo di lezioni brevi e ripetute e dell’aiuto reciproco, faceva contemporaneamente ricorso tanto all’attenzione che al divertimento.Ricavò dall’insegnamento del Genovesi il valore pedagogico dell’esempio e dell’integrazione fra teoria e pratica, e sottolineò l’importanza dell’armonica compenetrazione dell’educazione intellettuale, fisica e morale in misura tale da favorire un sano sviluppo fisico ed un’attività di studio che escludesse l’idea della penosità del lavoro. Fu contrario ai castighi corporali, mentre considerò utile ed efficace il prudente impiego del castigo morale.
In campo economico e sociale, concentrò la sua attenzione sui problemi del pauperismo e fu tra i primi a sottolineare il divario esistente fra il tenore di vita delle classi rurali e quello dei lavoratori urbani. In considerazione della diffusione della mendicità presso le popolazioni con economia prevalentemente agricola, auspicò quindi una politica economica tendente a dare impulso all’industria.La sua notorietà è tuttavia particolarmente legata agli studi di statistica. Il Cagnazzi fu infatti il primo in Italia ad esporre i fini ed i limiti della nuova scienza e ad uscire dalle incertezze in cui si era dibattuto Melchiorre Gioia. Alla vigilia dell’occupazione francese, incaricato di redigere un censimento degli uomini atti alle armi, compilò una Tavola statistica, alla quale seguì la pubblicazione della prima opera organica sulla materia apparsa in Italia: Elementi dell’arte statistica, pubblicati in due parti fra il 1808-1809, a Napoli. Il nucleo dell’opera, che non contiene dati statistici ma principi generali sul fine da conseguire e sulle questioni di metodo, è costituito da ampie considerazioni sullo “stato delle scienze economiche”; scienze che il Cagnazzi esorta ad abbracciare nella totalità. Dal quadro che ne risulta emergono gli scopi pratici dell’economia che, nel pensiero del Cagnazzi, riguardano tutti i fattori utili al progresso dell’umanità, fondati su un’adeguata preparazione morale e politica.
Oltre alle opere maggiori sopra citate, meritano di essere ricordati i seguenti scritti: Memoria sull’uso delle osservazioni metereologiche per ben dirigere la nostra agricoltura, in Atti dell’Istituto di scienze naturali di Napoli, 1806; Notizie dei prezzi di alcune derrate di alimento per più di due secoli, Napoli 1809; Su lo stato naturale e sull’industria rurale della Campagna di Puglia, in Atti dell’Istituto di scienze naturali di Napoli, 1810. Elementi di economia politica ad uso della R. Università degli Studi di Napoli, pubblicati a Napoli nel 1813, opera di divulgazione delle teorie esposte da A. Smith e J. B. Say; la memoria Sul periodico aumento delle popolazioni, del 1820; Sui valori delle misure e dei pesi degli antichi romani, desunti dagli originali esistenti nel Real Museo borbonico di Napoli, Napoli 1825; Scienze dell’economia politica, Venezia 1827; Tavole di mortalità a Napoli e nella provincia, Napoli 1828; Analisi dell’economia privata e pubblica degli antichi relativamente a quella dei moderni, Napoli1830; Sul dissodamento de’ pascoli del Tavoliere di Puglia e sull’affrancazione de’ suoi canoni, Napoli 1832; Sugli effetti risultanti all’umano intendimento dall’uso di meccanismi nelle arti e nelle scienze del 1833; Sullo stato della statisticanel Reame di Napoli al cadere del secolo XVIII e cominciare del XIX, Napoli 1839; Statistica agraria del Regno di Napoli, scritta nel 1842 ed inviata nel 1843 al V Congresso degli scienziati a Padova.
Nel campo delle scienze fisiche e naturali hanno valore scientifico la Congettura su un antico sbocco dell’Adriatico per la Denina fino al seno tarantino, Napoli 1807, e Sulla varia indole delle forze agenti nell’Universo, Napoli 1845. Il Cagnazzi costruì, inoltre, un microscopio ed inventò il “tonografo”, strumento per misurare le vibrazioni dei suoni, che venne presentato al congresso degli scienziati italiani del 1841. Nello stesso anno veniva dato alle stampe, a Napoli, la Tonografia escogitata.
Ad Altamura, a Luca de Samuele Cagnazzi è intitolato il Liceo Classico, il campo sportivo, una via nel centro storico; inoltre nella Cattedrale di Altamura gli è stata dedicata una targa commemorativa e nell’Archivio Biblioteca Museo Civico sono custoditi una sua raffigurazione e il tonografo.
Da contatti avuti con l’Ufficio di Gabinetto del Ministro dello Sviluppo Economico, l’Associazione Cultura Identità ha avuto assicurazione che la proposta del francobollo commemorativo in onore di Luca de Samuele Cagnazzi sarà presa in considerazione.
L’Associazione nazionale Cultura Identità, di cui è fondatore e presidente Edoardo Sylos Labini, presente ad Altamura, ha lo scopo della valorizzazione, approfondimento, sensibilizzazione, promozione, diffusione e tutela della cultura italiana e dell’identità del popolo italiano, con particolare riferimento ai valori, alle radici, alle tradizioni, alla storia, alla società, al patrimonio storico, artistico, ambientale e culturale nazionali e all’italianità.
Il Referente Territoriale di CulturaIdentità di Altamura Carlo Moramarco, ha invitato l’Amministrazione e il Consiglio comunale di Altamura a fare aderire la Città di Altamura alle Citta’ Identitarie.
Altamura, 10 giugno 2022
info Cultura Identità Altamura
Referente Territoriale Carlo Moramarco