Invariate le aliquote tributarie (Imu – Addizionale comunale Irpef – Cup).Per i maggiori costi del servizio rifiuti la Tari aumenta
Nel corso di tre sedute, il Consiglio comunale ha varato la manovra finanziaria, approvando tutti i punti all’ordine del giorno. Tra questi, il Programma triennale delle opere pubbliche 2022-2024 e il Piano annuale; il Bilancio di previsione 2022-2024 e la presa d’atto del DUP (Documento unico di programmazione); il Piano economico finanziario 2022-2025 e le tariffe della Tari del 2022.
In base al Bilancio di previsione sono rimaste invariate le aliquote di:
- IMU (detta anche Nuova Imu);
- Addizionale comunale all’Irpef;
- Canone unico patrimoniale (dal 2021 ha sostituito la Icp – imposta comunale sulla pubblicità e la Tosap – tassa occupazione spazi e aree pubbliche).
Sulla base del PEF – piano economico finanziario del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti approvato dall’AGER (agenzia regionale per la gesione dei rifiuti) si è registrato un aumento dei costi, dovuto – tra l’altro – alla raccolta dei rifiuti abbandonati e ai maggiori costi di trasporto dei rifiuti presso gli impianti di conferimento. Ciò comporta di conseguenza un incremento delle tariffe della Tari (tassa sui rifiuti) perché il servizio viene interamente coperto con le entrate della tassa. Gli aumenti medi delle tariffe della Tari sono: +1,8% per le utenze domestiche; +7,9% per le utenze non domestiche.
Dopo i lavori consiliari, la sindaca Rosa Melodia ha dichiarato: “Anche quest’anno sono invariate le aliquote di Imu, addizionale comunale all’Irpef e del canone unico patrimoniale in cui rientra la Tosap. Per questi tributi non ci sono modifiche mentre differente è il discorso della Tari. E’ il primo incremento tariffario che questa Amministrazione ha dovuto fare in tutti questi anni di mandato. Purtroppo i costi del servizio sono cresciuti e la Tari sta aumentando un po’ dappertutto perché i problemi del servizio non riguardano solo la nostra città ma tutti i Comuni. Abbiamo tentato di contenere al massimo gli incrementi che avrebbero potuto essere anche decisamente più elevati”.
Per la Tari sono previste delle esenzioni per alcune categorie di fasce deboli. E’ stata deliberata l’esenzione totale per i nuclei familiari che percepiscono il contributo per l’affitto della prima casa. Inoltre il regolamento approvato il 22 dicembre 2021 prevede una serie di riduzioni ed esenzioni. Tra queste, come agevolazione sociale:
sono completamente esenti dal tributo le abitazioni, di superficie tassabile non superiore a mq. 50 (cinquanta), occupate da persone singole prive di altri redditi, all’infuori di quelli derivanti da pensione sociale o assegno sociale corrisposti dall’Inps, ovvero da altre provvidenze economiche di tipo pensionistico non superiori alla pensione sociale o assegno sociale Inps, e che non siano proprietari di immobili ulteriori rispetto alla casa di abitazione e relative pertinenze;
sono esenti dal tributo le abitazioni di famiglie indigenti assistite dal Comune;
la tariffa delle utenze domestiche, nella parte fissa e nella parte variabile, è ridotta del 50% quando concorrono le seguenti condizioni (a. il nucleo familiare che occupa l’abitazione deve risultare composto al massimo da due persone d’età superiore a 67 anni, residenti nel Comune, con un ISEE non superiore ad € 7.500,00; b. nessuno dei componenti deve essere proprietario o godere di diritti reali su altri fabbricati né su terreni agricoli, con rendita catastale o fondiaria superiore ad € 250,00 annui; c. tutti i requisiti suddetti devono essere posseduti al 31 dicembre dell’anno anteriore a quello per il quale si richiede l’agevolazione).
Il regolamento prevede anche riduzioni per le utenze non domestiche, in presenza di determinati requisiti.
L’Amministrazione comunale, inoltre, chiarisce – rispetto a voci e notizie che sono circolate – che l’incremento Tari non c’entra nulla con l’aumento delle indennità di carica degli amministratori: infatti, per le indennità c’è stato un adeguamento alle disposizioni della legge nazionale di bilancio (LEGGE 30 Dicembre 2021, n. 234 – Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024) e vale per tutti gli enti locali italiani.
Altamura, 31 maggio 2022