Si è svolto il 21 aprile presso la sala Tommaso Fiore di Altamura , uno degli eventi più significativi nell’ambito del mese delle pari opportunità , coordinata dalla specifica commissione comunale guidata dalla Consigliere Comunale Angela Miglionico. Il convegno dal titolo “ Le bucoliche del terzo millennio “ l’agricoltura è sempre più donna , è stato organizzato dall’associazione culturale ”Coordinamento donne Acli Altamura , ed è stato in maniera impeccabile moderato da Grazia Lorusso che , del Coordinamento è la responsabile Locale . La stessa nella sua introduzione ha sottolineato come l’intera sua associazione ha creduto e sostenuto con grande passione da tempo questa iniziativa che, meritatamente ha raccolto l’attenzione e la partecipazione di molti cittadini ed associazioni locali sul tema del lavoro in agricoltura nel nostro territorio ed il nuovo protagonismo della imprenditoria femminile come volano, soprattutto tra le nuove generazioni. Le protagoniste della serata sono state le due espressioni “al femminile” più conosciute ,anche mediaticamente , del nuovo corso che , l’imprenditoria agricola altamurana sta vivendo negli ultimi anni. I loro nomi sono Mariantonietta Scalera e Rosa Tortorelli . I loro volti più volte ospiti di programmi televisivi ma , soprattutto il loro lavoro, come Pastora della Murgia della Masseria Scalera la prima e imprenditrice agricola dell’agriturismo Masseria Castelli la seconda, sono diventati nel tempo l’icona e l’esempio vivente di come si può coniugare passione , legame per la propria terra e viverlo anche profondamente professionalmente. Il titolo del convegno non deve tradire una leggerezza dei temi trattati , partendo proprio dalle storie delle giovani “donne” imprenditrici agricole Altamurane .
Ascoltare le loro storie di vita e le loro scelte coraggiose ha permesso ai presenti di immergersi in contesti culturali e di tangibile conoscenza del lavoro in agricoltura fatto di grande concretezza, comprese tutte le contraddizioni e pregiudizi che, in molti hanno nell’interpretare il lavoro della terra , l’allevamento degli animali e la loro cura in un mondo sempre più distratto da status di vita costruiti su valori e consistenze materiali che poco hanno a che fare con il contatto vivo con la natura , la trasformazione dei suoi prodotti, il piacere di viverci dentro dall’alba fino al tramonto con fatica mai stanca e disposta al sorriso. Non mancano le difficoltà , un esempio è la conciliazione del lavoro in masseria con quello della genitorialità presente più che mai , così come non manca il forte richiamo alla presenza di una burocrazia non semplice da gestire quotidianamente . Si rischia la sensazione nell’ascoltare le storie di queste due “Ragazze ” della Murgia , di trovarci difronte a una sorta di fenomeno eccezionale, invece dati Coldiretti, parlano di un forte incremento della imprenditoria agricola soprattutto da parte di molti giovani che, hanno intrapreso anche percorsi universitari che li hanno portati a diventare protagonisti di un nuovo modo di “interpretare” l’agricoltura. L’assessora alla cultura del comune di Altamura Margherita Fiore nel suo intervento , ha sottolineato l’importanza di continuare a dare spazio a maggiori contatti tra il mondo imprenditoriale e il territorio per vincere ritrosie che, sono presenti in molte fasce della nostra popolazione. Proprio alle scuole bisogna rivolgere la massima attenzione e sviluppare così forme di nuove e mature di “vocazioni” al lavoro in campagna anche attraverso lo strumento dell’alternanza scuola lavoro.
Lo ha sottolineato nel suo intervento in qualità di docente durante il dibattito , Maria Moramarco, la voce storica del canto popolare della murgia che tante volte ha interpretato le varie facce del duro lavoro nei campi raccontando storie piene di contraddizioni e crudezza ma , che ha anche “ cantato” degli aspetti di umanità e saggezza spirituale che, il mondo dei lavoratori della terra , meritano ancora oggi essere valorizzati e custoditi. Bisogna riavvicinare i giovani alla terra con convinzione , questo il messaggio anche della presidente della Confcommercio di Altamura Tonia Massaro. Anche lei intervenuta a sottolineare quanta umanità e bellezza si offre a chi sceglie di vivere professionalmente di Agricoltura, pastorizia allevamento e trasformazione dei prodotti. L’Auspicio è quello che dietro le belle storie di Mariantonietta e di Rosa possono crescere altre storie di imprenditoria agricola che recuperino il terreno che, la forzata terzializzazione della nostra economia locale e la discutibile industrializzazione che ha interessato il nostro territorio negli ultimi decenni hanno compromesso in gran parte , ma per fortuna , non completamente distrutto.
Complimenti a chi ha consentito di far conoscere ancora una volta le “belle” storie che il territorio deve valorizzare sempre più attraverso esempi viventi. Complimenti alle Acli di Altamura per aver offerto alla città questo spaccato di “verde” respiro e una speranza di un futuro più legato alla natura . L’incontro si è concluso così come iniziato con in momento di poesia che ha dato alla intera serata un finale di sincere e positive suggestioni in un periodo dove tutti abbiamo bisogno di recuperare valori di semplicità esistenziale e di pace .
MICHELE MICUNCO – PER ALTAMURA IN DIALOGO