Nel consiglio comunale del 7 marzo, accogliendo il nostro appello, come invitati esterni, all’unità su un progetto che avrà una forte ricaduta sul nostro territorio, è stato votato all’unanimità quanto
approvato dal precedente consiglio del 02.03.22 con diverse osservazioni, integrate da ulteriori osservazioni e inviate alla Regione. E’ stato chiesto di promuovere l’aggiornamento del piano regionale per le energie rinnovabili dell’intero territorio, finalizzato a conoscere quanta energia deve essere prodotta; l’indicazione dei siti nei quali devono essere sistemati gli impianti di produzione di
energie rinnovabili con il coinvolgimento dei Comuni. L’assise ha accolto le nostre osservazioni che già in data 3 marzo erano state inviate al Ministero Transizione Ecologica. Le nostre osservazioni dopo il confronto di due giorni: il parco eolico si trova molto vicino alla zona SIC dell’Alta Murgia e ZPS di Altamura e Bosco Difesa Grande, dista ancora meno dal territorio di Matera patrimonio dell’UNESCO e quindi risulta fortemente impattante dal punto di vista paesaggistico essendo le 12 pale alte 250 metri; non sono state prese in considerazione le aree contigue al Parco dell’Altamurgia, che sono state individuate, ma in mancanza di un regolamento, non conosciamo cosa sarà previsto; la località “Lama di Nebbia” è dotata di diversi bacini idrografici, la “Rossa” “Vucculo” “Diga Saglioccia”, i cui corsi potrebbero essere deviati dal cemento e dagli impianti; dal punto di vista occupazionale nel progetto
si fa riferimento ad una generica occupazione diretta e indiretta e a miglioramenti economici indotti, senza dati; Dismissioni, sono previste solo le aree di superficie e non le opere di sottosuolo, scavate a una profondità di 30 metri con una quantità totale per tutta l’opera di 14.000 metri cubi di cemento armato, che non rimosso metterà a rischio desertificazione quel terreno. I costi di dismissione di 3.300.000,00, tra l’altro non inseriti nel quadro economico dell’opera di 70 milioni, risulteranno tra 25, 30 anni insufficienti e il rischio è che sia il Comune a provvedere; Costi benefici. Come rimane alla Comunità. L’energia prodotta immessa nella rete nazionale, probabilmente verrà usata da industrie del Nord, non rimarrà un KW nel nostro territorio, che subirà una devastazione i cui costi per la bonifica, ricadranno sulla Comunità; L’impatto sul paesaggio. Viene visto solo dal punto di vista quantitativo, riduzione di CO2, chimico fisico, produttivo, non dal punto di vista della bellezza, per il patrimonio storico culturale che rappresenta per il luogo; Fauna. Quelle pale altissime mettono a rischio la fauna e manca una relazione tecnica sulle vie di fuga degli uccelli, le migrazioni e i luoghi di nidificazione, come prevede il regolamento regionale.
La Regione Puglia, precisamente la Giunta Regionale, raccolti i pareri, entro il 26 prossimo li invia al MITE per avviare il progetto alla VIA,di competenza dello stesso per progetti superiori ai 30MW
ALTAMURA IN DIALOGO
COMITATO DIFESA SALUTE E AMBIENTE