Una svolta interessante di autentica solidarietà nei confronti delle famiglie che convivono con i disturbi dello spettro autistico sempre più galoppante è stata segnata dall’approvazione del Protocollo d’intesa tra Comune di Altamura e ASL Bari per la realizzazione del progetto “Altamura città amica dell’autismo”
L’autismo, o meglio denominato “disturbi dello spettro autistico” è un disturbo generalizzato dello sviluppo di origine genetica con una forte interazione ambientale. Non è una malattia nel senso classico del termine, non è possibile curarlo ma si possono adottare interventi psico-educativi strutturati per diminuire i sintomi e favorire lo sviluppo del bambino rendendo compatibile l’autismo con la vita di ogni giorno. Possiamo solo immaginare quanto sia difficile contrastare da soli questo problema, alcuni racconti di vita riconosciamo che i genitori di un autistico non possono essere lasciati da soli e crediamo che prima cercheranno aiuti, migliori saranno i risultati a lungo termine. Difficoltà relazionali, ipersensibilità sensoriale sono alcuni dei motivi per cui molte persone nella condizione autistica tendono a limitare spostamenti e interazioni sociali. Grande riconoscimento e solidarietà verso coloro che in prima linea hanno fatto in modo, coinvolgendo le associazioni del territorio, che Altamura aderisse al circuito delle città “AUTISM FRIENDLY”.
L’Amministrazione Comunale, approvando il progetto, ha manifestato la volontà di avviare un importante programma di attività destinate alla sensibilizzazione della Città di Altamura al tema dell’autismo. Considerando che i casi di spettro autistico sono in continua crescita disagi per le famiglie, diventa necessario una chiara informazione scientifica per facilitare una interazione sociale. La realizzazione del progetto “Altamura città amica dell’autismo” ha visto come valida direttiva la sottoscrizione di un Protocollo d’intesa di tipo operativo, una proficua collaborazione tra ASL Bari e Comune di Altamura. Quest’ultimo intende promuovere campagne di informazione seguite da progetti di inclusione educativa e lavorativa, una forma di sensibilizzazione che permetta alla città di accogliere in modo consapevole persone nello spettro autistico e dare loro la possibilità di usufruire di servizi e luoghi della città mediante un’attività di coordinamento tra ASL e Comune. Il protocollo d’intesa una bella forma di promozione umana, un segnale etico che onora il luogo di azione, un mettersi in sintonia con il dolore del singolo che si fa immediatamente universale. E’una sfida impegnativa, è necessario confrontarsi con interlocutori capaci di riconoscere, gestire e assecondare esigenze e specificità perché si possa continuamente “superare il concetto di diversità e sostituirlo con unicità per uscire da uno stato di conflitto che ci allontana”. Ad maiora.
Grazia Lorusso