Un parco urbano inclusivo ancora in itinere presso la zona Carpentino e precisamente tra via De Gasperi, via La Malfa e via Gramsci è un grande dono per la nostra città, un segno tangibile di collaborazione tra pubblico e privato, 5000 metri di relax e crescita umana in tutti i sensi . Un progetto a sfondo umanistico nato dall’idea di un gruppo di amici, tutti professionisti nei loro settori e disposti a dare il meglio di sé. Quest’area sarà la summa di grandi valori quali il rispetto, la libertà, l’inclusione, e una sorveglianza speciale si addice, quella di un angelo, Matto De Marinis, la cui tragica scomparsa ha addolorato e stretta in un abbraccio solidale un’intera comunità.
La bellezza per fortuna è meravigliosamente contagiosa e si insinua in tutte quelle personalità predisposte a riceverla. Un’idea, un gesto d’amore, un intuito a vasto spettro, condivisi, possono favorire progetti che, oltre ad essere immagini speculari dei loro ideatori, possono rivelarsi segnali di maturità civica di una città. Questo è il caso del Parco Urbano inclusivo sorto in un’area verde di proprietà comunale, una nobile idea di pochi si estende ad un gruppo di lavoro costituito da professionisti dell’ambiente e che vede come interlocutore e proponente l’associazione C.S.P. “Giovanni Carlucci Onlus”. Il progetto curato con professionalità dall’architetto Francesco Farella in collaborazione con l’ing.ambientale Filippo Capurso e l’ing. Paolo Berloco per la predisposizione degli impianti, ha come peculiarità nella sua realizzazione, un’ampia serie di attrezzature atte al coinvolgimento di persone di ogni fascia d’età con le diverse capacità fisiche e cognitive senza barriere, in una parola 5.000 metri per le diverse abilità. Non è trascurabile anzi lodevole che l’iniziativa sia sostenuta dal libero contributo di associazioni , aziende private, imprenditori, cittadini generosi che partecipano con donazioni non economiche e questo rende il parco più propriamente “nostro”, ideato e realizzato per amore del territorio. Tutte le idee, per quanto nobili , incontrano difficoltà e rallentamenti in itinere e il “lockdown” è stato il grande banco di prova per il proseguimento dei lavori. La riqualificazione urbana dell’area che era in uno stato di triste abbandono, ha visto nell’impegno lavorativo della SCAVISUD dei fratelli Giovanni e Antonio Forte , una concreta trasformazione dalla movimentazione terre all’integrazione della vegetazione esistente e a tutto ciò che concerne i lavori di scavo, una presenza determinante generatrice di preziose collaborazioni
Il 18 dicembre scorso è avvenuta la presentazione ufficiale del progetto alla presenza di tanti collaboratori, amici, cittadini e assessori, un bel regalo di Natale che sicuramente a Pasqua apprezzeremo nella sua interezza. Un nuovo spazio verde “sui generis” per la nostra città che prende sempre più forma, pronto a decollare nella prossima primavera con le sue molteplici forme di fruizione, un luogo voluto e progettato in una sintonia di intenti e finalità e dove le parole dono, libertà, civiltà, responsabilità, inclusione si intrecciano nell’accezione più nobile dei loro significati. Una mattinata gelida non ha impedito a quanti hanno a cuore questo progetto di vedere in loco l’evolversi della realizzazione e di ascoltare quanto sia importante per una città avere un parco inclusivo , e cioè che includa tutti, senza barriere, senza cemento, senza scale, dove non esiste il termine “diversamente abile”, meglio sono le diverse abilità che in questo parco si incontreranno e dialogheranno. Questo concetto fondamentale è la chiave di lettura di un progetto eticamente nobile che l’ architetto Francesco Farella ha ben delineato insistendo sulla sinergia, sulla collaborazione comunale che ha visto per quella occasione una buna rappresentanza negli assessori Silvio Galtieri, Margherita Fiore, Antonacci, gradita la presenza di Enzo Colonna che ha seguito dagli esordi tutti i lavori, e della deputata Angela Masi. La bellezza di questo Parco è insita già nel nome che si è voluto dare, dedicandolo ad un angelo, Matteo De Marinis che dall’alto veglia sui propri cari e su tutti coloro che credono fermamente nella vita quale dono magnifico e che solo l’amore e il rispetto permettono l’andare verso il proprio simile senza remore e senza limiti. Donare e donarsi sono stati verbi ricorrenti nell’intervento di Pasquale Carlucci sempre presente con l’ ONLUS Giovann Carlucci quando si tratta di opere benefiche per il territorio e in particolare per i luoghi dove batte forte il cuore dei ragazzi, Giovanni è l’altro angelo custode del parco. Il lavoro di squadra ammirevole vede in primo piano l’ architetto Francesco Farella, Roberto Farella di URBAN Altamura, Angelo De Marinis, Scavisud dei fratelli Giovanni e Antonio Forte, l’ Onlus Giovanni Carlucci e i tanti donatori noti e silenti che tanto stanno facendo per questa oasi di relax, gioco, dialogo, cultura (è stata predisposta anche una teca con libri donati e di cui tutti possono usufruire). Nella magia del tempo natalizio, parole come bontà e dono detengono il primato, ma la vera magia consiste nel protrarre nel tempo questi valori che parlano attraverso le opere. Un grazie di cuore e un ad maiora a questa grande squadra che fa onore alla nostra città.
Grazia Lorusso