Ho frequentato per due anni i corsi dell’Università Popolare della Terza Età “L. Barnaba” di Altamura. Poi per motivi di salute prima e per il Covid, ho smesso di farlo. Ho sempre davanti a me i volti dei corsisti, più o meno coetanei. Volti che esprimono voglia di vivere e di sapere. Mi sono posto la domanda di come noi anziani possiamo vivere la nostra sessualità e la nostra voglia di amare e di essere amati.
Ogni passo della nostra vita riceve il bene del passo precedente e lo arricchisce. Messa in questa ottica l’anzianità è una tappa meravigliosa dove si raccolgono i frutti di quanto e come si è vissuto prima. Per fare ciò bisogna concentrarsi sulle poche cose che contano. Questo è vero in modo particolare per quanto riguarda la vita affettiva. Nell’anzianità basta raccogliere i frutti delle nostre relazioni con gli altri.
A qualunque età le persone sentono un forte bisogno di amare e di essere amati anche sotto l’aspetto fisico. Per fare ciò occorre attivare emozioni e sentimenti.
Per quanto riguarda l’affettività delle coppie, essa comprende anche la sfera sessuale. A volte si prova disagio a parlarne o si ironizza vantando glorie passate. Se fisicamente una coppia sta bene l’esercizio dell’attività sessuale non dovrebbe risentirne, anche se svolta con caratteristiche diverse dovute ai cambiamenti fisiologici.
Per affrontare bene l’anzianità, fin da giovani, occorre imparare ad accogliere il proprio corpo anche con i suoi difetti e sviluppare una idea positiva del piacere come dono della Creazione.
Quelle coppie che avranno imparato a rispettarsi e a fidarsi completamente l’uno dall’altro a superare le difficoltà della vita senza scoramenti, potranno vivere una vita affettiva soddisfacente perché ormai si conoscono nell’intimità e hanno piacere della gioia dell’altro.
Quando poi con il passare degli anni non sarà più possibile continuare ad essere come da giovani, questo non significa rinuncia alla intimità fisica. Il contatto fisico non va mai accantonato.
Si tratterà di abbracciare un corpo diverso da quello della gioventù. Ma al di là delle rughe, del peso che aumenta, dei movimenti un po’ goffi, dei dolori reumatici e delle articolazioni che scricchiolano, attraverso il corpo si abbraccia l’altro nella sua totalità.
Dobbiamo scoprire sempre nuovi modi per dirci “ti voglio bene, sono contento di vivere con te, tu sei importante per me”.
L’anzianità è il tempo in cui occorre riscoprire la tenerezza con piccoli gesti di amore che rivelano l’attenzione per chi ci sta accanto. Sentire di amare e di essere riamati è molto più importante dello sfogo passionale.
Impariamo subito l’arte di amare perché senza di essa l’affettività inaridisce. Questo ci aiuta ad alzare insieme lo sguardo verso quell’AMORE senza fine a cui tutti noi aspiriamo.
Vito Bottolo