Il giorno 16 luglio 2021 la comunità dei fedeli della Diocesi di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti ha accolto, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria dell’Arcivescovo Mons. Giovanni Ricchiuti, tre nuovi presbiteri nel giorno della Festa della Madonna del Carmine. L’omonima parrocchia di Maria, Madre della Chiesa in Altamura ha fatto da cornice al rito di ordinazione presbiterale dei diaconi don Francesco Morgese, don Michele Azzolino e don Domingo Ariano.
Immergersi nelle vite di questi tre giovani sacerdoti ci permette di comprendere i loro percorsi, le loro strade che, anche se in maniera differente, sono convogliate tutte in un’unica direzione: la vita presbiterale.
Don Francesco ci ricorda che il suo percorso non è stato rettilineo e immediato. Passo dopo passo, un’ esperienza dopo l’altra, grazie ai diversi avvenimenti della sua vita, alla curiosità di approfondire diversi aspetti culturali e alle sfide quotidiane che la vita gli ha posto dinanzi, è riuscito ad intraprendere un cammino che gli ha offerto la possibilità di trovare ” un porto dove attraccare, un cuore dove poter riposare: il cuore di Dio”. Questo gli ha permesso di vivere e percepire l’esistenza in modo diverso: ” tutto acquistava luce e fascino perché illuminato dalla luce di Dio”. Come lui stesso afferma: “L’incontro con Dio è l’incontro con una Persona viva che ci ama con un amore folle. É nel dialogo con Dio che le risposte arrivano piano piano; se Dio chiama si può indugiare, ma non rispondere significherebbe, in fondo, condannarsi da sé stessi all’infelicità”.
Anche per don Michele il percorso personale ha subito cambiamenti radicali. La strada da lui intrapresa ha subito una “piccola” deviazione: da progettista di casa a progettista di Dio, dagli studi alla facoltà di Ingegneria edile – architettura di Bari all’esperienza della Missione giovani con i seminaristi di Molfetta. Il cambio di rotta come egli stesso racconta è stata una domanda del vangelo di Giovanni ascoltata durante una conferenza “Volete andarvene anche voi?”. E così, riprendendo le sue parole “quel 2012 è stato l’anno in cui smisi di essere io a disegnare la mia vita e cominciai a farmela disegnare da Qualcuno dall’alto”.
Il percorso di Don Domingo è anch’esso fatto di formazione umana, spirituale, culturale e pastorale in seminario e non solo. Dalle sue stesse parole si comprende l’importanza del discernimento e di porsi sempre nuove domande. La riflessione sull’importanza e la responsabilità del presbiterato culmina nella possibilità di testimoniare alla gente grazie allo Spirito Santo che interpella e allo stesso modo conferma la vocazione e il ministero.
Emozione e coraggio sono i due sostantivi che rispecchiano le sensazioni di quel momento paragonati al racconto della vocazione di Geremia della prima lettura della liturgia di ordinazione alla quale si aggiungono stupore, paura e incertezza spazzate via dalla parola di Dio sulle labbra del profeta. Come affermato da Mons. Giovanni Ricchiuti: “gli uomini di Dio sono misteriosamente chiamati dal Signore ad essere uomini della parola, non per la ricerca di followers, ma per essere seguaci entusiasti, narratori attraenti delle meraviglie compiute dal Signore. L’augurio è quello di un ministero che profumi di profezia; il mondo da sempre segue strade a lui più congeniali e voi siete chiamati ad essere compagni di viaggio certamente scomodi ma capaci di raccontare, indicare strade nuove, quelle del Vangelo. Siate servitori audaci coraggiosi ma rivestiti di carità, siate empatici e premurosi, limpidi e trasparenti. I percorsi che si aprono davanti a voi sono sentieri difficoltosi ma percorreteli con l’umiltà del nostro Maestro che sceglie un asciugamano e un catino per dire chi siamo noi: primi ma ultimi nelle comunità alle quali siamo inviati”.
Anche noi insieme con il nostro Arcivescovo vogliamo porgere a questi tre nuovi fratelli sacerdoti l’Augurio di un buon ministero a beneficio della nostra Comunità Diocesana. Oggi più che mai il presbitero è chiamato ad essere edificatore di una società nuova. La sua vocazione e la sua esperienza di Dio dovrà necessariamente trovare espressioni nuove, dinamiche, introspettive; cercare percorsi curiosi, coraggiosi; attraverso lo stupore della meraviglia di Cristo convertire i cuori dei pellegrini lungo il cammino della vita.
Don Francesco, don Michele e don Domingo nel sostenervi con la nostra preghiera, vi auguriamo buon ministero.
A cura di don Filippo PICCININNI Diacono
Tre nuovi chiamati nella vigna di Dio
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