Con decreto dello scorso 9 agosto la Sindaca ha revocato le deleghe a tutti gli assessori, quindi azzerato la Giunta.
A giudizio della Sindaca “risultava affievolito il carattere fiduciario con i componenti della giunta e sarebbero venute meno le motivazioni politico-amministrative”. Cosicché, continua la Sindaca, si “sarebbe determinato un rallentamento della vita amministrativa incompatibile con il dinamismo richiesto dal difficile momento storico e sociale conseguente alla pandemia, anche in considerazione delle nuove opportunità economico-finanziarie”.
Il gruppo politico e consigliare di Italia in Comune (ITC) ritiene anzitutto grave la decisione unilaterale della Sindaca di liquidare l’esecutivo. Esprimendo critiche ingiustificate ai consiglieri comunali di maggioranza e ai partiti di appartenenza.
Pertanto Italia in Comune esprime la massima solidarietà nei confronti dell’avv. Loretta Moramarco, che aveva indicato per guidare l’Assessorato all’ambiente, persona capace e assolutamente competente e ai consiglieri comunali Anna Lillo e Vito Dibenedetto.
Un’analisi più attenta consente invece di giungere a conclusioni ben diverse da quelle tratte dalla prima cittadina. Già un anno fa si era resa necessaria una lunga e complessa verifica politica innescata dal nostro partito per porre fine ai primi due anni di conclamato immobilismo, durante i quali (e solo per fare un esempio) l’assessora all’urbanistica e all’ambiente, nominata direttamente dalla Sindaca come scelta ritenuta di sua esclusiva competenza, non era riuscita a lasciare alcuna traccia del suo passaggio.
Probabilmente ciò era imputabile al fatto che nei primi due anni ogni decisione era rimasta nella esclusiva competenza della Sindaca, oltre che dell’apparato burocratico, anch’esso rimasto sostanzialmente immutato nei ruoli e nei metodi. Tanto che, per giudizio pressoché unanime, la cifra dell’amministrazione era stata appunto l’immobilismo.
Al contrario, dal nostro punto di vista, nell’ultimo anno, con la giunta nominata all’inizio dell’estate 2020, i partiti hanno partecipato alla vita politica ed amministrativa e i risultati sono stati – per quanto effettivamente non ancora soddisfacenti – nettamente migliori rispetto a quelli conseguiti nel biennio precedente. Tanto può evincersi anche dalle nuove e concrete opportunità finanziare a cui fa riferimento la Sindaca che, contrariamente a quanto si vuole fare intendere, non cadono dal cielo, ma sono il frutto dell’intuizione e del lavoro di alcuni componenti della giunta appena revocata.
È altresì vero che uno dei punti di inciampo che ha provocato la revoca della giunta è stata la decisione di alcuni assessori, di nomina politica, di chiedere chiarimenti in ordine ad un provvedimento con il quale, oltre ad assicurare una lauta retribuzione per una consulenza dal contenuto generico ed indeterminato, si ventilava l’ipotesi dell’affidamento ad un soggetto privato dell’intero patrimonio storico culturale della città di Altamura, senza che questo provvedimento, così palesemente in contrasto con il programma politico amministrativo, fosse stato oggetto di una pubblica discussione.
Tanto accadeva nel mentre si trascurava incomprensibilmente la priorità di rivedere il sistema di raccolta dei rifiuti. Su tale emergenza il nostro assessore da mesi proponeva, inascoltata, una delibera che comprende una variante al contratto con la TecnoService nella direzione di ottimizzarne il servizio.
In definitiva, a noi pare che la revoca della giunta sia frutto della consapevolezza della Sindaca di non potere più decidere da sola e di dover rassegnarsi ad accettare il confronto con la sua maggioranza e con l’intero consiglio comunale. Come invece chiunque abbia amministrato realtà complesse sa bene essere fisiologico in democrazia.
Certo, sappiamo bene che quella appena tratteggiata è un’analisi sommaria che meriterebbe ben altro approfondimento. Resta il fatto che il Consiglio Comunale che deciderà il futuro di questa amministrazione è alle porte ed a noi, così come ai nostri alleati, toccherà decidere cosa fare.
Lo abbiamo già detto in varie occasioni e da ultimo nel consiglio comunale del 3 giugno 2021, durante il quale avevamo chiesto – tanto alla maggioranza quanto all’opposizione – di “aprire immediatamente un cantiere in grado di restituire fiducia ad una politica che possa innescare processi positivi di cambiamento, ovvero un impegno comune da cui possa conseguire un arricchimento per la vita dei singoli e della comunità nel suo insieme”.
Tentiamo ora di spiegarlo meglio.
È vero: gli ultimi tre anni (così come molti di quelli precedenti a volere essere onesti) non sono stati – complessivamente considerati ed al netto di importanti risultati che pure sono stati raggiunti – anni di buona amministrazione!
È altrettanto vero però che la fine di questa amministrazione ed il commissariamento della Città sarebbero un ulteriore fatto negativo, che certo non contribuirebbe a risolvere alcuna delle spinose questioni che da anni attendono soluzione ed a cui solo la politica, la buona politica, può dare risposte.
Così come non può non considerarsi il fatto che dal 2018 ad oggi quasi tutto è cambiato e, per limitarsi al fronte della vita politica, si sono succeduti ben tre diverse maggioranze di governo nazionali ed in ultimo, con l’autorevole richiesta del Presidente Mattarella, si è palesata la necessità di ridare voce alla competenza, richiamando tutti alle gravi responsabilità di questo tempo.
E dunque quello che noi proponiamo a tutti – e lo ripetiamo, tanto alla maggioranza che alla opposizione – è di riaffermare la centralità del Consiglio Comunale come luogo della decisione e non della polemica infruttuosa e fine a sé stessa.
Siamo convinti che, per rendere credibile questa intenzione, servono anche scelte concrete.
Considerata anche l’inagibilità in cui versa attualmente la Presidenza del Consiglio Comunale, si ritiene sommamente opportuno – al fine di avviare questa nuova fase della vita amministrativa – l’affidamento della stessa ad un componente scelto tra i consiglieri di opposizione e preliminarmente indicato da una intesa nella stessa opposizione.
Insomma chiediamo a tutti, maggioranza e minoranze, di mettersi in gioco. Agli uni di uscire dal palazzo e di respirare l’aria pura del rischio e del confronto (della vita ci verrebbe di dire) e agli altri di non limitarsi a star seduti sulla riva del fiume, perché dopo la pandemia, sarebbe davvero un peccato aspettare altro tempo per raggiungere qualche risultato.
A tutti proponiamo di provare a percorrere nuove strade, perché i fatti sono la miglior prova che quelle vecchie sono ormai inservibili.
Se viceversa, l’attuale maggioranza penserà di poter risolvere la questione limitandosi ad un ulteriore avvicendamento di assessori, noi ci fermeremo qui e non riterremo più di poter condividere alcuna responsabilità
ALTAMURA, IL 30/08/2021
ITALIA IN COMUNE
IL GRUPPO POLITICO E CONSILIARE