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- “Abitare i borghi: luoghi dell’acqua e della cultura”
Tale proposta mira al recupero funzionale e alla valorizzazione di contesti periferici e marginali situati in aree degradate dei borghi antichi dei comuni di Acquaviva delle Fonti, Bitetto, Capurso, Cassano delle Murge, Castellana Grotte, Cellamare, Conversano, Grumo Appula, Monopoli, Palo del Colle, Sannicandro di Bari, Triggiano e Turi. La proposta persegue, quindi, la rigenerazione nei borghi antichi della Città Metropolitana, ossia di ambiti urbani storicizzati attualmente caratterizzati da degrado fisico e marginalità sociale ma che meritano un’attenta azione di rivalutazione in quanto luoghi urbani depositari di un patrimonio storico, culturale e identitario di valore eccezionale per la Terra di Bari costituendo una risorsa identitaria per tutti coloro che vivono e operano nel nostro territorio. I contesti prescelti sono quindi caratterizzati da un’evidente condizione di degrado fisico, con riferimento sia alla componente edificata, quanto allo spazio pubblico. Il patrimonio edificato risulta sotto-utilizzato e abbandonato, si riscontra diffusamente l’assenza di servizi di prossimità. L’assenza di spazi di socialità ha agito nel tempo sulla rete degli spazi aperti, accentuando le situazioni di incuria e abbandono, per le quali la leva pubblica ha spesso agito per aggiustamenti temporanei, assolutamente insufficienti a ristabilire condizioni di decoro e di comfort ambientale.
Le azioni sono rivolte tanto alla componente edilizia quanto alla rete degli spazi pubblici e dei servizi con l’intento di migliorare la condizione abitativa e di intervenire sul patrimonio edilizio dismesso consentendone il riutilizzo, restituendo valore ai cuori antichi delle città e riducendo al contempo l’uso di nuovo suolo. Particolarmente interessanti sono le azioni per la qualità ambientale degli interventi, incardinate sul tema della risorsa idrica come paradigma culturale della vita del sistema urbano antico e della sua sostenibilità futura:
- Valorizzazione della risorsa acqua come elemento centrale degli ecosistemi urbani dei borghi antichi, promozione della cultura dell’acqua e dei suoi utilizzi in chiave sostenibile, recupero delle acque piovane attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative compatibili e rispettose del contesto storicizzato, attraverso la collaborazione e il supporto della Soprintendenza, dell’Università e dell’Acquedotto pugliese. La proposizione di una soluzione innovativa per il recupero delle acque piovane, grazie all’apporto del know-how degli enti menzionati, punta non solo a migliorare la proposta sotto il profilo ambientale, ma vuole configurarsi come metodo replicabile per futuri interventi.
- Costruzione di un modello di accessibilità universale: eliminazione delle barriere architettoniche e realizzazione di itinerari di accoglienza attraverso l’innovazione tecnologica (fibra ottica e wi-fi) per tutte le categorie di abitanti (anziani, disabili, studenti, stranieri, bambini, persone con bisogni speciali…). Una rete fisica e immateriale, autonomamente fruibile grazie ai dispositivi sottotraccia (tattili-sensoriali) e alle informazioni inviate agli smartphone, a cui agganciare percorsi per la fruizione del patrimonio storico artistico integrato al tema dell’acqua (fontane, cisterne, pozzi, giardini…) e percorsi di vita quotidiana (welfare e servizi), anche tramite audio-guida per i non vedenti e linguaggio dei segni per i non udenti.