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SE ‘MANGIATA’ LA CULTURA FA… MANGIARE!
All’assessore Nino PERRONE abbiamo posto domande quasi tutte concernenti le deleghe comprese nel suo assessorato, alcune delle quali ci sono apparse inedite e particolarmente intriganti. Non volendone sacrificare nessuna, alcune le pubblichiamo su questo numero, altre sul prossimo.
- ‘Innovazione dei Servizi’ è di facile comprensione perché l’impatto che se ne ha quotidianamente ti obbliga ad esigerla; meno chiara e ai limiti della retorica appare il secondo piede della delega ‘Città intelligente’.
Vuole descriverci le novità apportate sul piano della innovazione dei servizi e come la nostra città può e deve diventare ‘intelligente’?
A questa domanda mi verrebbe da rispondere con una sola parola: pianificazione.
Una città intelligente è quella che è in grado di pianificare il proprio sviluppo, in modo da evitare di dover risolvere a valle i problemi causati proprio dalla mancanza assoluta di pianificazione o, nel migliore dei casi, da una pianificazione sbagliata.
Faccio solo un esempio:
- lamentarsi oggi del traffico in una città in cui si è costruito per anni in modo quasi indiscriminato, senza preoccuparsi della densità abitativa di interi quartieri, senza dotarsi di una pianificazione che prevenisse i disagi attuali, è come guardare il dito del saggio che invece ci vuole indicare la luna.
Questo purtroppo non è un problema solo della nostra città.
Questa atavica scarsa propensione alla pianificazione è in larga parte causata dal susseguirsi dei cicli amministrativi che normalmente è di 5 anni, salvo alcune interruzioni precoci o riconferme. Un tempo troppo breve per dispiegare la programmazione su un arco temporale più lungo. E allora succede che c’è scarsa propensione a pianificare e invece si tende solo a massimizzare nel breve tempo a disposizione il consenso dei cittadini con interventi puntuali, limitati nel tempo e privi di qualunque visione di contesto e di lungo periodo. Se a questo si aggiunge la lentezza strutturale di qualunque intervento pubblico (la media del tempo necessario alla realizzazione di un’opera pubblica in Italia è di 5,8 anni), allora si può anche rischiare di cedere alla rassegnazione.
Per dirla con un’altra frase fatta “prevenire è meglio che curare”. Oggi ci troviamo a dover curare una serie di malattie di cui la nostra città soffre e per sperare di guarire dobbiamo metterci tutta l’intelligenza di cui siamo capaci.
Una “città intelligente” è anche quella che impara dagli errori commessi.
A questo punto della risposta dovrei cimentarmi nell’elencazione di tutta una serie di problemi con le relative soluzioni, molti dei quali non di mia stretta competenza, Ma è un compito troppo arduo da condensare in una risposta ad una intervista. E allora mi limiterò a dire soltanto che l’Amministrazione Melodia si è data un metodo basato su un doppio registro: affrontare e tentare di risolvere i problemi contingenti e puntuali che quotidianamente si presentano e contemporaneamente portare le criticità su una scala più ampia, inquadrandole in soluzioni strutturali e di lunga durata.
Un paio di esempi: - Sul tema rifiuti, per esempio, mentre si stanno avviando le delicate e complicate operazioni per la bonifica della discarica Le Lamie (una pesante eredità mai affrontata dalle amministrazioni precedenti), contemporaneamente si sta procedendo alla pianificazione per la realizzazione dei Centri Comunali di Raccolta indispensabili per garantire un efficiente ciclo dei rifiuti.
- Stesso approccio sul tema dell’edilizia scolastica: mentre si continuano a realizzare gli interventi puntuali di manutenzione straordinaria di quasi tutti gli edifici scolastici, alcuni dei quali molto vetusti, contemporaneamente si stanno progettando nuove scuole, nuovi poli scolastici nei nuovi quartieri che ne sono sprovvisti. Con una serie di benefici secondari come la riduzione del traffico in centro, maggiori servizi e migliore vivibilità nei quartieri nuovi, ecc.
È possibile che alcuni degli interventi più a lungo termine non vedano la luce nell’arco temporale dell’attuale amministrazione. Ma questo non ci impedisce di metterci tutta la determinazione per perseguire l’obiettivo, anche se i nastri li taglierà qualcun altro. In questo sta la differenza con altre esperienze amministrative.
Circa la parte della domanda che riguarda l’innovazione dei servizi c’è un’altra parola chiave che devo utilizzare: digitalizzazione.
Questo sarà uno dei temi centrali anche a livello nazionale con particolare riferimento al Programma europeo Next Generation EU.
Ad Altamura è un processo che abbiamo già avviato. Non tutti sanno per esempio che ormai quasi tutti i certificati anagrafici sono accessibili e scaricabili via internet. Molte pratiche amministrative, anche nel settore edilizio, si possono fare online. C’è comunque tanto ancora da fare ma contemporaneamente occorre promuovere un programma di alfabetizzazione informatica dei cittadini, in particolare di quelli che hanno più difficoltà con le nuove tecnologie. Questo è un tema su cui l’Amministrazione è già impegnata e darà ancor più impulso nei prossimi mesi.
- “Occupazione” e “pace”, altra delega nuova, vista la temperie che stiamo vivendo viene da pensare che si collochino entrambe nelle zone dell’utopia, per usare una espressione paradossale! Come pensa di articolare il contributo del suo assessorato perché si scenda sul piano della fattibilità e concretezza?
Qui siamo senz’altro alle prese con temi universali. Perseguire “la pace” nell’azione amministrativa quotidiana può sembrare una forzatura o, come evocato nella domanda, perfino una “utopia”. In realtà anche questi temi bussano alle porte del Comune. Faccio tre esempi:
- durante il primo lockdown abbiamo garantito i buoni spesa non solo ai residenti più bisognosi ma anche ai “dimoranti” nella nostra comunità. Non è stata una decisione scontata. In molti comuni italiani questo non è avvenuto. Anche i cittadini stranieri, quelli senza “fissa dimora”, quelli senza permesso di soggiorno, tutti, in una situazione così emergenziale, devono avere gli stessi diritti.
- l’altro esempio è quello che riguarda il CPIA (Centro Per l’Istruzione degli Adulti). Nel mentre tutto il mondo della scuola ha dovuto fronteggiare le difficoltà organizzative legate alla pandemia, l’Amministrazione ha voluto prestare un supplemento di attenzione in più al CPIA, che oggi svolge anche il difficile compito di presidio educativo pubblico nei confronti di quei cittadini extracomunitari che hanno bisogno di integrarsi nella nostra comunità attraverso l’apprendimento della nostra lingua. Lo si è fatto garantendo a questa scuola una sede dignitosa, nonostante la difficoltà a reperire spazi idonei. Anche questo non era scontato.
- Infine, sempre nel filone legato all’accoglienza, è stato attivato, dopo anni di chiusura, il Centro Interculturale. Anche attraverso questi servizi si misura il grado di attenzione verso chi ha più bisogno.
Il Comune garantisce in via ordinaria tutta una serie di servizi di assistenza verso categorie di cittadini più fragili. Questa pandemia inevitabilmente accentuerà il divario sociale e tutta l’Amministrazione è impegnata ad assicurare al meglio i servizi necessari a fronteggiare questi problemi.
In definitiva penso che una pubblica amministrazione che vuole perseguire la “pace” lo deve fare assolvendo bene ai propri doveri verso la comunità, garantendo l’efficacia e la qualità dei servizi a beneficio in primo luogo di chi ne ha più bisogno.
La solidarietà oltre ad essere un principio etico da perseguire consente di attenuare la conflittualità sociale.
Per quanto riguarda l’”occupazione” è inutile sottolineare che il Comune non ha un ruolo diretto nella creazione di posti di lavoro. Quello che “deve” fare è invece creare le condizioni favorevoli per lo sviluppo di nuovi posti di lavoro oppure evitare che si perdano quelli che già ci sono. Questa battaglia vede impegnata quotidianamente tutta l’Amministrazione. Ogni atto amministrativo contiene in se’ questo obiettivo.
- E’ noto a tutti come la pandemia abbia acuito le negatività e i gap preesistenti e apportato altri nel campo del diritto allo studio. In cosa si è distinto l’impegno del suo Ufficio e dell’Amministrazione tutta per fronteggiarli ed eliminarli?
Il diritto allo studio ha diverse sfaccettature. Riguarda vari aspetti: l’accesso alle opportunità legate alla crescita individuale, le capacità economiche delle famiglie, condizionamenti socio-culturali, disuguaglianze di tipo geografico, la qualità dell’edilizia scolastica, l’efficienza dei servizi connessi alla scuola (trasporti, mensa), rapporti tra la scuola e il territorio, accessibilità alle nuove forme di didattica, ecc.
A causa della pandemia tutte le criticità legate a questi aspetti si sono acuite. Non su tutti questi aspetti l’Ente locale ha la possibilità di intervenire direttamente e quindi si è agito per competenze.
Fin dal mese di giugno c’è stata una continua interlocuzione con i dirigenti scolastici di tutte le scuole per programmare e coordinare le attività didattiche in vista delle aperture programmate in base alle varie Ordinanze regionali e DPCM.
Per quanto di competenza comunale è stata garantita la partecipazione a tutti i bandi rivolti al mondo della scuola (PON, progetti speciali, piani per contributi regionali e ministeriali, anche quelli per le dotazioni di dispositivi per la didattica a distanza, ecc.)
Si è proceduto a rimodulare, in accordo con i gestori, sia il servizio mensa che quello per il trasporto scolastico per recepire tutti i protocolli Covid.
Costante il supporto per la gestione degli interventi legati al contagio da Covid.
In particolare:
● È stato adeguato il Piano di riparto regionale per il diritto allo studio 2020-2021
● Espletata la gara per l’acquisizione di banchi e arredi per far fronte al rispetto del distanziamento a scuola
● In coordinamento con il settore Lavori Pubblici sono stati realizzati numerosi interventi di edilizia leggera in diversi plessi scolastici per adeguamento alle prescrizioni legate al distanziamento
● È stato predisposto un Avviso pubblico – manifestazione di interesse a valere su fondi statali per individuare spazi privati da destinare alle scuole.
● Sono stati destinati fondi comunali per contributi ad attività extra-didattiche finalizzate alla prevenzione legata alla pandemia.
● È stato dato pieno sostegno ad alcune scuole per progetti di didattica all’aperto.
● Garantita l’assistenza costante per sanificazioni e interventi urgenti
● Monitoraggio continuo dei dati dell’andamento degli effetti della pandemia nel mondo della scuola per pianificare meglio le aperture
Un lavoro che non è finito e che ci vede impegnati quotidianamente al fianco delle comunità scolastiche per preservare i diritti fondamentali all’istruzione e alla socialità.