La vicenda di Mario Sanna e la solidarietà di Bartolomeo e Oscar che scardina il proverbio
La tenacia, la voglia di superare le sfide e la lotta contro l’abitudine sociale di adattamento alle ingiustizie, hanno toccato il cuore e la mente di un giovane come me. Una storia che narra la realtà di una giungla pericolosa, quella della burocrazia che ostacola la giustizia, e gli stati d’animo di una famiglia che ha sofferto sulla propria pelle gli effetti di errori politici del passato.
Uno sciopero della fame per chiedere giustizia e il diritto di ricostruirsi una vita. É stato questo il gesto di Mario Sanna contro la burocrazia italiana. A lui si sono uniti lo scrittore Bartolomeo Smaldone e il giornalista catalano Oscar Ramirez Dolcet. La sua era una richiesta legittima e moralmente giusta: l’esenzione dal pagamento degli oneri di costruzioni per i locatari delle case distrutte da calamità naturali.
Cinque anni fa, la famiglia di Mario, é stata travolta dal terremoto nell’Italia centrale: la sua casa ad Amatrice, in cui il viveva con la moglie e i tre figli crollò e il maggiore dei ragazzi, Filippo, di 22 anni, riportò traumi gravissimi morendo dopo una settimana in ospedale.
Mario si è ritrovato a sottostare alla volontà di una norma (della legge 189 del 2016) che non lo ha tutelato, ma che salvaguardava solo i proprietari di case, o coloro che le avevano in usufrutto, trascurando quanti erano in affitto, anche se da lungo tempo.
Come si può pensare che una casa, abitata per ben 18 anni da una famiglia, moralmente e umanamente non sia la loro? Una casa è espressione di chi la vive e, con il proprio spirito e personalità, la porta a cambiare e ad evolversi. Ci si ritrova, quindi, difronte ad un problema di uguaglianza: un locatario non è equiparato al proprietario di un immobile. Del virus dello scaricabile tra le istituzioni e delle norme incompatibili alle esigenze e alla dignità dell’uomo è stato infettato Mario e la sua famiglia.
Aver lottato per quel fresco profumo di libertà, con il tempo diventata resilienza, ha significato, in verità, lottare per il paese e per la società in cui viviamo e non solamente reggere l’urto degli eventi, anche i più drammatici.
Alla fine la resistenza ha premiato Mario, Bartolomeo e Oscar, infatti, nella tarda serata del 20 febbraio 2021, la Commissione Bilancio della Camera ha approvato l’emendamento a favore dei locatari terremotati, colmando la falla presente nel decreto legge 189 e riaffermando il principio sancito dall’art. 17 comma terzo lettera d) del Testo Unico sull’edilizia.
E allora chiediamoci: chi è il reale “vincitore” in questa brutta storia?! É sempre sufficiente ricorrere ad atti così estremi, contro lo Stato, il quale dovrebbe garantire libertà e giustizia, per raggiungere degli obiettivi prefissati?
Alessio CALIA