ma in acume e studi le donne battono gli uomini 5 a 0
Fanno impresa, riorganizzano, sono orientate ad innovare il mondo con il loro talento. Sono le super Donne che amo raccontare nel Summit delle Menti Brillanti, il Business Day: CEO, creative, leader gestionali e Presidenti di successo.
Le loro storie vi hanno ispirati e continueranno a farlo.
Tuttavia, in questo anno da dimenticare o dal quale ripartire, a noi donne servono doti atletiche aggiuntive per superare il gender gap. Al di là delle auliche opportunità di carriera, agevolazioni nella vita familiare, livello di istruzione, salute, disparità finanziarie ed empowerment politico, l’implementazione della metà dei talenti disponibili (armata rosa), ha un enorme impatto sulla competitività e sulla prontezza futura delle economie. Nella nostra città l’arena politica rimane, grazie alla Sindaca Avv. Rosa Melodia – dopo la prima nella storia altamurana, Avv. Rachele Popolizio -, il quadro più performante.
Ma è sufficiente affinché la donna incarni la libertà e l’alterità al pari dell’uomo?
Il concetto invalicabile ed impervio, considerate le vicissitudini che narrano l’aumento di violenze domestiche nei lunghi mesi di lockdown, è il primato ontologico del maschile rispetto al femminile. Nel suo aspetto esteriore, per esempio, l’uomo è associato ad uno stereotipo più edonistico, mentre la donna (soprattutto nel suo modo di essere e vestire) è ambivalentemente più creativa e variamente estesa. Non esiste divisa o uniforme per la donna, perché lei ne esclude ogni forma, eccede ogni omogenizzazione.
Ingombro mentale, peso, idioma cognitivo. E’ proprio attraverso il primato del fallo che l’uomo è uniformato?
La donna, seppur lontana cento anni dal gender gap, è comunque sgombra da ogni competizione e viaggia, da personalità multitasking (madre, amante, lavoratrice, casalinga, crocerossina e psicologa) verso l’altra faccia del cielo. Separata anni luce dai processi di analfabetismo sentimentale, spirituale e cognitivo, la donna è incarnazione di libertà. Intanto, però, c’è chi non aspetta e si dà da fare. Come le donne imprenditrici della nostra città che ci mettono cuore, testa, competenze e capitali intellettivi e sociali. Grazie Donne, il nome puro della differenza!