MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER LA 54^ GIORNATA MONDIALE PER LA PACE
Il primo gennaio 2021, nella solennità di Maria SS., Madre di Dio, si celebra la 54° Giornata Mondiale della Pace. Il messaggio papale sui i valori della pace inizia così:” Alle soglie del nuovo anno desidero porre i miei migliori saluti ai Capi di Stato e di Governo”. Egli si rivolge a tutti i responsabili perché l’umanità possa progredire sulla via della fraternità e della giustizia. Il percorso della pace viene descritto con esempi tratti dalla storia della fede. Nella Genesi si coglie l’atteggiamento amoroso di Dio per Adamo ed Eva, per Abele e anche per Caino come persone create a sua immagine e somiglianza. Essi devono coltivare e custodire la terra, a guisa di un giardino. La cura è una vocazione umana. Il Giubileo sabbatico del settimo anno per Israele obbligava al riposo la terra, gli animali, gli schiavi, gli indebitati. La tradizione profetica educava ad una cultura della giustizia e alla difesa delle vedove e degli orfani. La missione di Gesù consiste nella liberazione dall’ingiustizia e dal peccato, come Buon Samaritano e Buon Pastore. Papa Francesco fa appello alle prime comunità cristiane che vivono in comunione di beni. La cultura della cura è stata esercitata con la pace costantiniana dai cristiani che hanno diffuso opere di beneficenza con gli ospedali, ricoveri per i poveri, orfanotrofi, ospizi per i bambini abbandonati e per gli anziani. Da questa cultura sono sorti i principi della Dottrina Sociale della Chiesa. La diaconia è “la grammatica della cura: la promozione della dignità di ogni persona umana, la solidarietà con i poveri e gli indifesi, la sollecitudine per il bene comune”. L’umanità è una barca, sbattuta dalle onde, che ha bisogno di una bussola. Essa deve impegnarsi a varie cure: promozione della dignità umana e dei diritti della persona; solidarietà; salvaguardia del creato. La bussola è costituita dall’osservanza dei principi sociali per imprimere una rotta comune al processo di globalizzazione. Quanta dispersione di risorse vi è per le armi, in particolare per quelle nucleari! Da quelle risorse si può costituire un “Fondo mondiale” per eliminare la fame e contribuire allo sviluppo dei paesi più poveri. Egli propone un processo educativo alla cultura della cura iniziando nella famiglia e continuando nella scuola fino all’Università. I soggetti della comunicazione sociale hanno un compito di responsabilità enorme per creare valori di comunione tra tutti i popoli di ogni razza, lingua e religione. I leader religiosi hanno un ruolo insostituibile nel trasmettere libertà e giustizia. Così Papa Francesco conclude il suo messaggio: “Non c’è pace senza la cultura della cura”. L’invocazione finale alla Vergine Maria, Stella del mare e Madre della speranza, è un ulteriore invito alla preghiera per ottenere pace, amore e solidarietà.