72° Anniversario della “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”
Art.1: Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza
e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Ognuno di noi ha letto o sentito parlare di questo primo articolo della Dichiarazione adottata dalle Nazioni Unite (ONU) il 10 dicembre 1948 a Parigi. Gli estensori dei 30 articoli non avevano l’intenzione di concedere dei privilegi o di imporre delle regole, ma si limitavano ad elencare delle verità pratiche e concrete, a riconoscere la realtà di esseri umani che realizzano la loro umanità se agiscono da fratelli. Oggi è necessario lottare per quei diritti che sembrano alquanto compromessi dalle condizioni a cui ci ha costretto la pandemia: il diritto alla salute e il diritto alla libertà d’opinione e di espressione.
Art.25, comma1: Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; e ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.
E’ l’articolo della dignità integrale della persona. Questo articolo è in relazione con il primo, perché se tutti nasciamo “liberi ed eguali in dignità e diritti”, tutti indistintamente abbiamo diritto alla salute. Neanche la sanità può creare distinzione, perché il diritto alla salute si traduce in cure mediche per tutti. La sanità diviene perciò un servizio pubblico primario. La nostra Costituzione contempla all’art. 32 il diritto alla salute da cui è poi scaturito il Servizio Sanitario Nazionale. Anche se oggi assistiamo a incongruenze e disagi, perché in materia di sanità vi è competenza delle Regioni oltre che dello Stato, niente dovrebbe impedire al nostro Parlamento di riordinare la legislazione sanitaria. Lo stato di diritto è indissolubile dallo stato sociale e dalla pace positiva che ne consegue.
Art.19: Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
Attraverso sia i mezzi tradizionali della comunicazione, sia internet e le reti sociali (“i social”) abbiamo accesso a una quantità enorme di informazioni e di opinioni. Questa diffusa e generale libertà d’espressione non sempre è rivolta alla ricerca della verità e molte volte si rivela disinformazione programmata alla cattura del solo consenso. Si assiste al fallimento della funzione sociale assegnata alla libertà d’espressione: il libero confronto delle idee, strumento indispensabile per il conseguimento della verità e per la sua condivisione. Difendere in sé la libertà d’espressione, sganciandola dal dialogo e da un proficuo confronto, equivale ad avere “solo monologhi che procedono paralleli, forse imponendosi all’attenzione degli altri per i loro toni alti e aggressivi” (enciclica Fratelli tutti). Il dialogo riduce sia la presunzione di sapere ciò che in realtà non si conosce, sia la polarizzazione delle idee e la contrapposizione preconcetta. Il futuro della democrazia è nella difesa sia della libertà d’espressione sia del dialogo.