Marco Tarquinio, direttore di “Avvenire”, nel commento della Lettera di Papa Francesco, scrive:”Qualcuno pensa che fraternità, libertà e uguaglianza non siano parole cristiane, ma laiche e rivoluzionarie… Sono parole cristiane, laiche e rivoluzionarie perché sono parole del comune vocabolario umano, parole ‘sovversive’ della guerra, della disumanità, della cattiva economia e della politica arrogante e dannosa”. Quelle parole, affermate dalla rivoluzione francese del 1789, erano state pronunciate dal clero nell’Assemblea Costituente citando il Vangelo. Gesù aveva insegnato che Dio è Padre nostro e quindi noi siamo fratelli in un amore che abbraccia anche i nemici. Quella rivoluzione alla fine del 1800 causò invece guerre di dominio e di imperialismo. Tuttavia le idee sopravvissero e scavarono le coscienze dei popoli che seppero gradualmente fondare le Costituzioni democratiche fino a riconoscere i diritti dei popoli e dei cittadini. La fede cristiana, che è libertà di assenso, avvalorava tali conquiste con le Encicliche sociali della Rerum Novarum, della Quadrigesimo Anno, della Populorum Progresso, fonti che hanno ispirato le Lettere Pontificie di papa Bergoglio. In Particolare ‘Laudato SI’ e ‘Fratelli Tutti’ sono inviti a formare una coscienza della universalità di un mondo umano che deve oltrepassare i limiti dei propri confini nazionali, che difendono interessi egoistici e di supremazia, e causano populismi e guerre. L’obiettivo del bene comune universale è capace di ridare ed esercitare quelle tre virtù da tutti gli uomini di buona volontà, che riconoscono la dignità della persona umana, creatura di Dio e della natura, che ci fa uguali dalla nascita e alla morte. Il pontificato di papa Francesco. fin dall’inizio, è manifestato dalla pastorale con parole e gesti alla fraternità umana. Egli accoglie tutti senza distinzione di razza, di lingua, di religione, per un dialogo che rispetti le differenze, ma affermando la verità cristiana. Per questo ha scelto come nome il Santo di Assisi, san Francesco, che ha abbracciato tutti e ha dialogato con la natura, con gli ebrei, con i musulmani, con i non credenti, con gli ultimi, gli scartati della società. Ecco la vera missione pastorale rivoluzionaria! La Chiesa è madre universale, perciò cattolica, e sa accogliere i figli presenti e futuri di ogni nazione. Anche sulla scia dei papi precedenti il pontefice continua a sviluppare la Caritas del Concilio Vaticano II sviluppando l’ecumenismo con le chiese cristiane sorelle separate, con i popoli legati al padre Abramo, ebrei e mussulmani, con i non credenti nella ricerca sincera della verità. Lo stimolo a scrivere l’enciclica è venuto anche dal documento di Abu Dhabi in un incontro di dialogo interreligioso con il Gran Imam Ahmad. Egli ha compreso che lo Spirito Santo ha maturato i tempi per intervenire con una nuova pastorale fondata sulla famiglia umana universale. La riflessione sulla Lettera del papa è fatta oggetto di tutti gli organismi pastorali ecclesiastici delle diocesi. Essa apre la mente e il cuore a considerare la globalità della terra come un unico villaggio, come viene visto dagli astronauti, un piccolo globo che diventa meschino con gli scontri fraterni dei popoli, delle famiglie, delle chiese. Soltanto la pace universale costruisce l’unità nella libertà e nell’uguaglianza dei diritti e doveri. La catechesi parrocchiale, gli interventi caritativi, le opere ecumeniche si allargano alla comprensione degli emigranti che vivono nei nostri paesi: cristiani ortodossi, musulmani, analfabeti della lingua italiana, emarginati da un senso istintivo dello straniero, specie di colore nero. Quale missione di fraternità è possibile? Molto già viene attuato con le mense e la distribuzione di beni alimentari e di altri bisogni dalle parrocchie e da Enti caritativi. Specialmente in questo periodo di Pandemia c’è uno sforzo enorme da parte delle famiglie cattoliche a donare il necessario a qualunque persona che chiede aiuto. Il cardinale Pietro Parolin afferma:” E’ necessario far crescere una spiritualità della fraternità insieme ad un’organizzazione mondiale più efficiente”. La fraternità si manifesta con atti concreti come espressione di una forza interiore che sorge dal Cristo, che ha proclamato di essere Via, Verità e Vita.
Vincenzo BASILE
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